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La guerra segreta. Spie, codici e guerriglieri (1939-1945)
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La guerra segreta. Spie, codici e guerriglieri (1939-1945)
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guerra segreta. Spie, codici e guerriglieri (1939-1945)
Max Hastings riscostruisce in queste pagine la storia di una guerra in cui spionaggio e operazioni clandestine assunsero un’importanza mai avuta in precedenza.
Questo libro si occupa di alcune delle persone più affascinanti che presero parte alla Seconda guerra mondiale. Un esercito di uomini e donne che, non sparando un solo colpo, influirono profondamente sull’esito degli eventi: spie, crittoanalisti, guerriglieri che condussero una guerra segreta per carpire informazioni e strategie del nemico. Dalla leggendaria GC&CS, la Government Code and Cypher School di Bletchley Park che fu il più importante fulcro dello spionaggio del conflitto e che attraverso la creazione delle «bombe» elettromeccaniche di Alain Turing, e la conseguente decifrazione del traffico di «Enigma», inferse un duro colpo al sistema di comunicazioni della Germania; alla produzione di materiale dell’«Ultra», la complicata operazione di decrittazione dei messaggi delle macchine cifranti da parte dei geniali matematici e linguisti britannici e americani che permise al direttivo alleato di pianificare le proprie campagne e operazioni nella seconda metà della guerra con una precisione che a nessun comandante militare era mai stata consentita nella storia; ai crittoanalisti di Nimitz nel Pacifico; alle reti di spie dell’«Orchestra rossa» operanti nell’impero nazista per conto dell’Unione Sovietica, fino ai Cinquecento di Washington e di Berkeley – un piccolo esercito di americani di sinistra che si prestarono a fare da informatori per lo spionaggio sovietico, Max Hastings riscostruisce in queste pagine la storia di una guerra in cui spionaggio e operazioni clandestine assunsero un’importanza mai avuta in precedenza.
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Autore:
Traduttore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
2016
In commercio dal:
7 dicembre 2016
Pagine:
734 p., Brossura
EAN:
9788854512689
2,5/5
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Edoardo Zamarra
14 marzo 2020
Pessimo. Inutilmente prolisso, raffazzonato, puramente compilatorio, frutto non di un lavoro storiografico originale, ma di un taglia e cuci di altri testi, da cui emerge il moralismo in cattedra , pieno di pregiudizi, di un finto storico (‘l’assenteismo crebbe vertiginosamente nei fine settimana e nessun dirigente si preoccupò di spiegare alle ragazze l’importanza del loro lavoro’, pag 502, detto di personale con turni massacranti e malpagato). Per non parlare di informazioni da rotocalco (G. Burguess ‘talvolta si cucinava uno stufato di porridge, aringhe affumicate, pancetta, aglio, cipolle…’, ‘nel tremendo squallore del suo appartamento’ pag. 443), pettegolezzi da portierato (chi cornifica chi), notizie puerili (‘Scapolo da una vita, Strong aveva un aspetto strano, con le guance gonfie e le orecchie a sventola’, pag. 610), di una precisione pedante che non regge però alla prima verifica, oltre ad errori marchiani se non involontariamente comici (Canaris ‘non aveva partecipato al fallito attentato ad Hitler’, pag. 588, infatti fu impiccato per esserne stato un promotore, da generale non iscritto al partito nazista). Per non parlare di opinioni personalissime, frutto di un senno di poi anacronistico e della spocchia, quella che per es. gli fa privilegiare i professorini isterici e rompiscatole di Oxford ai militari che lavorano alla decifrazione dei codici tedeschi e che erano gli unici titolati sul campo di battaglia a dare poi seguito alle informazioni captate al nemico. Mi fermo qui, perché non perdo altro tempo con un libro che è un cumulo di informazioni, giudizi e interpretazioni fuorvianti. Di sciocchezze giornalistiche, considerato il mestiere dell’autore. Da dimenticare.
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Lapo
28 luglio 2018
Quando si parla della Seconda guerra mondiale in genere vi si associano scenari dolorosi di distruzioni e massacri, di bombardamenti aerei, di città devastate; e spesso si trascura il fatto che, parallelamente al conflitto sanguinoso, si svolse in quei sei anni uno scontro incruento fra organizzazioni spionistiche che in qualche circostanza furono determinanti nel fornire dati essenziali agli esiti di manovre belliche. Una ricostruzione storica di queste operazioni clandestine è l’obiettivo del libro di Hastings che descrive minuziosamente la struttura e l’evoluzione degli apparati di intelligence delle principali nazioni belligeranti, i loro metodi di acquisizione di informazioni e di decrittazione, i successi e i fallimenti, la guerra fra agenzie spionistiche dei due campi in lotta e talvolta le rivalità all’interno dello stesso campo, l’emergere di gruppi o più spesso di singoli doppiogiochisti. E considerando il progresso tecnologico nelle recenti metodologie di intelligence – intercettazioni, controguerriglia e crittoanalisi – in chiusura l’Autore ipotizza che la guerra segreta sia destinata a sostituire quella guerreggiata. Pur dovendosi a volte districare fra le sigle, il libro è avvincente come una spy story, anche se quanto si racconta è tutto vero.
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