Half a soul. Metà di un'anima. La biblioteca di Daphne

Parto col dire che sicuramente mi aspettavo decisamente di più da questa storia, a partire dalla protagonista, Dora, la quale, essendo rimasta con solo metà della sua anima, credevo sarebbe stata alquanto più esilarante nelle sue uscite fuori luogo, invece l'ho trovata abbastanza "piatta". Capisco che l'ambientazione del romanzo sia l'epoca Recency e che quindi il tutto debba comunque avere coerenza con i canoni appartenenti a quel contesto, cosa che però a me personalmente ha annoiato un po'. Mi aspettavo una storia più avvincente, con colpi di scena e qualcosa di più magico ma, giunta al termine del libro, mi sono resa conto che probabilmente lo scopo dell'autrice fosse un altro, ossia regalarci una storia che non fosse il solito romanzo alla Bridgerton con un po' di magia ma una storia di personaggi sovversivi rispetto ai canoni di quell'epoca, a partire da Elias, che a mio avviso è il vero protagonista di questa storia, impressione rafforzata anche dalle due novelle presenti alla fine del libro. Credo sia comunque una storia dolce e ricca di buone intenzioni, buone azioni e buoni sentimenti che possa calzar bene già ad un pubblico di lettori pre-adolescenti, in quanto i messaggi che vengono veicolati da questo libro sono sicuramente positivi, a partire dal concetto che se anche non si potrà mai cambiare o salvare il mondo intero, però ognuno di noi nel suo piccolo può cominciare ad occuparsi di "cancellare qualcuno dei mali minori che ti si parano davanti". Quindi, per quanto non sia un romanzo che mi abbia particolarmente coinvolta per la trama poco scoppiettante, credo però meriti di essere letto da un pubblico di giovani lettori perché sicuramente Elias e tutti coloro che seguiranno i suoi ideali con la sua sensibilità in questa storia possono sicuramente scaldare l'animo. Infine, non aspettatevi il solito mondo sfavillante da sogno per quanto riguarda i fatati, rappresentati come figure sostanzialmente fuori di senno e decisamente senz'anima alcuna.

Davvero un bel romanzo, con una scrittura che sa catturare il lettore per immergerlo in una storia dolce, ma dai dialoghi arguti. Dora mi ha ricordato miss Charity, protagonista del libro omonimo, perché anche lei era un personaggio particolare, con modi di fare e di parlare che lasciavano spiazzati i suoi interlocutori e strappavano un sorriso al lettore, proprio come mi è capitato anche ora. Ho inoltre apprezzato Elias, con il suo senso di giustizia e il suo odio per l'ipocrisia, e Albert il suo migliore amico, per il quale anche speravo in un lieto fine e sono stata accontentata. Mi sono piaciuti poi i due racconti e ho adorato l'edizione, con parte del disegno della copertina (bellissimo) inserito sul taglio delle pagine.

Primo libro che leggo dove fantasy e regency si uniscono. e mi e' piaciuto. Probabilmente grazie a Dora e Elias , che con i loro battibecchi hanno reso la lettura molto piacevole. Vivere con meta' anima puo' essere pericoloso ma anche divertente.