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Se letto in allegato con breve storia del nazismo sempre di Gustavo Corni, è un libro molto utile. Letto anche singolarmente risulta utile a capire le dinamiche della vita di Hitler.
Recensioni
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Già autore di importanti studi sulla Germania nazista, Gustavo Corni dichiara fin dalle prime pagine di questo agile ed essenziale volumetto di non voler emulare le colossali imprese di un Fest o di un Kershaw, i più illustri biografi di Hitler. Si ripropone piuttosto di chiarire alcuni nodi tematici di particolare rilievo, in un'opera destinata a un pubblico più vasto di quello degli specialisti, senza per questo mostrare accondiscendenza verso le numerose leggende maturate negli anni intorno al dittatore tedesco. Partito come "bohémien sfaccendato" a Vienna, volontario nella fanteria bavarese sul fronte delle Fiandre nella prima guerra mondiale, poi rappresentante del proprio battaglione nel movimento consiliare a Monaco nel 1919, Hitler, il cui progressivo convincersi circa la propria missione salvifica è ben illustrato dall'autore, si impose per l'abilità oratoria, il dinamismo organizzativo e strategico, le poche ma precise idee-guida. Fondò "la prima vera Volkspartei nella storia tedesca", tanto da spingere Corni a giudicare discutibile la collocazione dell'hitlerismo "alla destra dello spettro politico", pena la sottovalutazione della sua componente eversiva. Deciso a realizzare il proprio progetto politico, governò in modo erratico sentendosi, prima di tutto, un condottiero militare. La trattazione si avvale di ampie citazioni dai discorsi e di costanti richiami al dibattito storiografico. Vengono enucleati in modo molto brillante i punti più significativi della parabola di Hitler, come la gestione della leadership e della guerra stessa, l'occultamento dello sterminio "sotto una coltre di metafore", l'alienazione finale. Daniele Rocca
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