II

Laddove il debutto di Ancient Plastix utilizzava il ritmo per creare architetture sonore geometriche e creare labirinti elaborati, il nuovo lavoro "II" scivola senza sforzo, combinando texture incredibilmente ricche con morbide pennellate, con un ritmo senza fretta che combina la profondità dei maestri dell'ambient giapponese e la nebbia britannica. Il produttore di Liverpool Paul Rafferty, alias Ancient Plastix, ha registrato "II" direttamente su cassetta con una serie di diversi sintetizzatori (Yamaha Reface, Korg MS20) e tastiere (casio degli anni '90 e organo Gem degli anni '70) attraverso una collezione di pedali per chitarra, outboard (Roland Space Echo, Melos delay, spring reverb). La sua macchina a nastro questa volta era una Sansui giapponese degli anni '90, una strana macchina a 6 tracce con una piacevole fedeltà. C'è una grandeur widescreen che permea la produzione di Ancient Plastix, un istinto cinematografico che si tiene alla larga dai crescendi creando percorsi che si rivelano caldi ed emozionali.T