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Immagina una piazza
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Immagina una piazza
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Immagina una piazza
Ebook
Tutti i formati ed edizioni
EPUB2 con Adobe DRM
Anno edizione: 2013
3,49 €
Rilegato
Anno edizione: 2011
14,25 €
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Immagina una piazza
La piazza principale di una città ne rappresenta in qualche modo il cuore pulsante. Nel gergo di chi usa gli stupefacenti, per piazza s’intende, invece, genericamente la strada, i posti in cui si va a cercare il necessario, il pane quotidiano. In questo romanzo la piazza è molto di più. Gli spazi si dilatano, mentre pure il tempo impazzisce e perde dimensioni, ed essa diviene proscenio sul quale la protagonista, con sincerità disperata, racconta la sua “Storia Calvario”. È la voce di una giovane donna, quella che ci tocca il cuore, nel suo parlarci di una vita non scelta, di un’esistenza in cui è caduta senza volerlo e impastata di ribellione necessaria, di fuga dall’ordinario e dal perbenismo imperante. Dell’urgenza, frustrata fin dall’infanzia, di essere accettata e amata per quella che è. Delle contraddizioni esistenziali e dei sensi di colpa che scaturiscono dai suoi comportamenti “devianti”, del sentirsi sempre giudicata. Ed è davanti a un consesso immaginario di giudici che si presenta, senza nulla celare dei suoi trascorsi, della fragilità e della forza che le sono stati compagni nel suo andare, sino al verdetto finale.
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Autore:
Editore:
Formato:
Testo in italiano
Cloud:
Compatibilità:
Tutti i dispositivi (eccetto Kindle) Scopri di più
Pagine della versione a stampa:
160 p.
Layout:
Reflowable
EAN:
9788898063062
4,76/5
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Andrea Masotti
29 dicembre 2013
Non c'è un inizio nella lunga deposizione-confessione della protagonista. Non c'è perché non esiste spiegazione, nessuna causa, non c'è logica in "un cosmo in cui stanno bene tutto e il contrario di tutto". Di fronte al Giudice onnipresente, all'orecchio stupito del Lettore, lei, immobile, galleggiante nell'aria di una stanza rossa come un ventre, ripercorre i ricordi sparpagliati della propria discesa nel nulla. In fondo l'abbruttimento della droga non è una colpa altrui, "Non c'è stato alcuno a rovinarmi." "Non ci sono cause, ho voluto io." Eppure un barlume si accende dalla sua voce muta, dalla bocca minata dalle carie, ed è una voce di rifiuto. Tutte le convenzioni cadono, ruoli e generi, travolti il maschio che pure avrebbe voluto essere, e anche le femmine, la puzza e l'arroganza degli uni, il ciclo e la maternità delle altre, emerge il disgusto per la passione dei genitori, e come fanno?, e degli amanti. Sulle convenzioni si inciampa, emarginata in una solitudine che trova sfocio nella malattia, che si riscatta solo alla luce della bellezza. Quella bellezza che sfugge confina con l'albore insensato del mondo. La sua esistenza invece, macerata, cariata, muta, viene riconsegnata a un angelo senza sesso, che la porterà sopra i giudici, schiodata da una croce di umanità sconfitta per approdare a un soffitto, un cielo terreno separato dall'altro irraggiungibile. Lo stile scelto è un flusso di coscienza che nella stessa misura genera potenza di scrittura e difficoltà a orientarsi, ricco di poesia e di riferimenti colti eppure calato in pieno nel nostro tempo. Un romanzo coraggioso e originale, a me è piaciuto molto.
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Luigi
01 settembre 2013
Un romanzo surrealistico, in cui ogni parola trasmette un significato profondo, un'escalation di emozioni e sensazioni, quelle di una protagonista che non riesce ad immedesimarsi nella società, in quella spasmodica frenesia di catalogare ogni cosa mediante attributi. L'autrice riesce a trasferire al pieno il significato del libro grazie ad un uso ingegnoso della struttura, che non segue un corso lineare, ma a poco a poco distilla nuovi elementi per poi arrivare a svelare i misteri dei primi capitoli solo all'ultimo. Sono importantissimi i personaggi, a partire da Madame, la sua ancora di salvezza; a Patrizia, simbolo della gioia di vivere e della spensieratezza; anche la scelta del nome della sorellina Zoe non è un caso, infatti significa "Vita". Ma quelli più caratterizzanti sono i personaggi maschili, un climax ascendente che parte dall'infimo stupratore passando dall'uomo d'affari, che ci sapeva fare con lei, ma in verità era pura finzione, era un giocattolo per lui; al padre, buono ma macchiato dal peccato"originale" di essere uomo e a Livio, che la voleva bene ma anche lui era una vittima del sistema; per arrivare allo zio, l'uomo che sapeva davvero capirla, l'unico uomo puro.Da non dimenticare il ruolo del giudice, l'essere al quale lei racconta la sua vita per arrivare al verdetto, che l'autrice non identifica con un personaggio ben preciso lasciando la scelta al lettore, il quale può pensare che sia Dio o l'anima della protagonista. In poche parole un libro vibrante, profondo, denso di significato, parole che sembrano uscire dal cuore della protagonista.
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Ida Cerisano
28 agosto 2013
Un romanzo intimo. Uno dei pochi letti nel quale ho avuto la sensazione che il racconto non venisse da un esterno narrante, ma direttamente dall'interno della protagonista. In ogni parola o frase c'è un pezzo della sua vita e delle sue sensazioni, che vengono fuori come una liberazione, nella disperata ricerca di quell'anima che vuole a tutti i costi, ma che tanto le costa avere. Non c'è una vera e propria trama, ma tante emozioni, quelle di una donna che si sente violata, inadeguata, tradita, e che chiede aiuto. Gli ultimi capitoli sono un grido vibrante di aiuto, da leggere in silenzio e da tenere con sè
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Recensioni
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