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Un romanzo molto bello. Ben scritto, scorrevole, interessante nei riferimenti storici tiene il lettore incollato alle pagine senza mai un attimo di noia. Lo consiglio vivamente
X secolo: un gruppo di monaci fugge oltre le alpi per evitare l'invasione straniera e custodire un segreto inconfessabile. 2006: una serie di omicidi sconvolgono una tranquilla cittadina del Veneto; l'assassino marchia le sue vittime con il numero 40814. La giornalista Elena Zanasso si occupa del caso e, ha causa dei risvolti storici della vicenda che trova radici sul finire della 2^ guerra mondiale, intreccia la propria indagine con lo storico Enea Guglielmini; i due sono amici di vecchia data ma non si vedono da quasi vent'anni a causa di una terribile vicenda che ha segnato l'adolescenza di entrambi, e forse anche l'età adulta ... Ad aiutarli, due carabinieri con la tendenza ad interpretare in modo personale le rigide regole imposte dai superiori. L'indagine svela collegamenti tra la firma dell'assassino ed un eccidio compiuto dalle SS naziste nel 1944 impegnate in una misteriosa ricerca top secret relativa alla fuga dei monaci nel X secolo. Più aumentano gli indizi più il movente dell'assasino risulta incomprensibile. Chi leggerà questo romanzo resterà a bocca aperta parecchie volte durante la lettura. Sono rimasto piacevolmente sorpreso da questo racconto, dal notevole intreccio non facile da gestire, dalla competenza storica dell'autore, dai perfetti colpi di scena e dallo stile di scrittura personale. Ottimi i personaggi e anche l'atmosfera che secondo me fa la differenza in un romanzo d'intrattenimento come questo.
Una catena di omicidi scuote una cittadina veneta di provincia. L'assassino infierisce sulle vittime marchiandole con un misterioso numero: 40814. Su queste vicende si trovano ad indagare una giovane giornalista del quotidiano locale, insieme ad un vecchio amico del liceo, esperto in materie storiche. Il quadro è complesso e ben presto emergono legami con oscure vicende accadute durante l'occupazione nazista, nel periodo finale della Seconda Guerra Mondiale. L'autore è uno storico vicentino che ha già pubblicato opere di saggistica e che si cimenta qui nel suo primo romanzo, un thriller a sfondo storico sicuramente ben congegnato. La trama è avvincente, i personaggi ben tratteggiati, i riferimenti storici interessanti. Anche l'irruzione nel racconto del cosiddetto "paranormale" - che lì per lì potrebbe far storcere un po' il naso a qualcuno - risulta poi integrarsi in modo accettabile nel complesso del racconto. Insomma, un libro da non perdere per gli appassionati del genere e che non sfigurerebbe certo accanto a nomi consolidati del contesto internazionale come i vari Mankell, Lackberg ecc. Auguro quindi all'autore di uscire presto da un certo "localismo" editoriale e di raggiungere lo spazio che merita in un panorama più esteso. I personaggi si prestano inoltre al "serial", perciò sarebbe bello leggere presto di una seconda avventura di Elena ed Enea.
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