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Un agile saggio che analizza, secondo la consueta acribia di J. C. Schmitt, e ricostruisce le origini della festa di compleanno così come la intendiamo oggi e che affonda le sue radici intorno al XVI secolo. Bellissimo apparato iconografico. Unica pecca è la scelta di trattare in maniera cursoria l'Evo Antico.
Questo breve saggio mostra come la celebrazione festosa del compleanno sia una moderna tradizione. Persino la canzoncina augurale “Happy birthday to you” ha meno di 100 anni, risalendo il testo al 1924, su una melodia del 1893; le autrici furono due sorelle, maestre d’asilo nel Kentucky, Milldred J. Hill e Patty S. Hill. Nell’antichità classica, veniva solennemente celebrato il giorno del compleanno, ma il Cristianesimo volle distaccarsi da tale costume e festeggiare la ricorrenza della morte, quale inizio della vita eterna. Per i mille anni del Medio Evo, si faceva affidamento al calendario ecclesiastico e il giorno della nascita di ciascuno era identificato con riferimento al Santo del giorno. Da quando furono istituiti i registri parrocchiali, venne annotato il giorno del Battesimo della neonata o del neonato, ma mai la data di nascita. Pertanto, la stragrande maggioranza delle persone non conosceva o dimenticava il giorno esatto in cui era venuto al mondo. Nei secoli del Rinascimento, le persone delle classi dominanti mantenevano memoria della data e dell’ora di nascita, allo scopo di conoscere l’oroscopo e la situazione astrologica di quel momento e delle sue ricorrenze annuali. In Germania, a seguito della Riforma protestante che disconosceva i Santi –ma non solo- venne riscoperta la tradizione di celebrare il genetliaco, ma ancora senza i festeggiamenti che usano normalmente. La prima torta di compleanno, tramandata da documenti certi, fu quella con 53 candeline preparata a Johann Wolfgang von GOETHE, nel 1802. Anche i regali di compleanno sono segnalati negli stessi anni, solitamente donati dai cortigiani ai regnanti che compivano gli anni. La soddisfazione e la gioia di vedersi festeggiati e di ricevere dei regali è sicuramente una tradizione recente, che risale a circa un secolo fa. Anche perché le condizioni economiche sono migliorate solamente da qualche decennio.
Lettura leggera e interessante che analizza la riscoperta del compleanno a partire dal Rinascimento. A differenza di quanto mi aspettassi, si limita a fornire delle prove a sostegno della tesi dell'autore, secondo cui l'usanza del compleanno in età moderna e contemporanea non ha nessun legame con la religione, a differenza di quello celebrato nell'antichità. Mi sarei aspettata un approfondimento ulteriore dell'origine delle varie usanze legate a questa celebrazione che affondano in realtà le proprie radici proprio nei riti pagani dell'antichità e che sarebbe opportuno conoscere. L'autore, invece, ne fa un accenno molto superficiale ma probabilmente perché il suo intento, come ho detto sopra, è di tutt'altra natura.
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