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Vincitore Premio Bancarella 2022
I Florio continuano a vivere, a far battere il cuore di un'isola e di una città. Unici e indimenticabili.
«Stefania Auci torna a intrecciare la storia alle storie, la forza alle fragilità, la magnificenza al decadimento. Nel fluire magico di queste pagine c'è tutto: chi siamo, chi siamo stati, chi saremo» – Nadia Terranova
Hanno vinto, i Florio, i Leoni di Sicilia. Lontani sono i tempi della misera putìa al centro di Palermo, dei sacchi di spezie, di Paolo e di Ignazio, arrivati lì per sfuggire alla miseria, ricchi solo di determinazione. Adesso hanno palazzi e fabbriche, navi e tonnare, sete e gioielli. Adesso tutta la città li ammira, li onora e li teme. E il giovane Ignazio non teme nessuno. Il destino di Casa Florio è stato il suo destino fin dalla nascita, gli scorre nelle vene, lo spinge ad andare oltre la Sicilia, verso Roma e gli intrighi della politica, verso l'Europa e le sue corti, verso il dominio navale del Mediterraneo, verso l'acquisto dell'intero arcipelago delle Egadi. È un impero sfolgorante, quello di Ignazio, che però ha un cuore di ghiaccio. Perché per la gloria di Casa Florio lui ha dovuto rinunciare all'amore che avrebbe rovesciato il suo destino. E l'ombra di quell'amore non lo lascia mai, fino all'ultimo... Ha paura, invece, suo figlio Ignazziddu, che a poco più di vent'anni riceve in eredità tutto ciò suo padre ha costruito. Ha paura perché lui non vuole essere schiavo di un nome, sacrificare se stesso sull'altare della famiglia. Eppure ci prova, affrontando un mondo che cambia troppo rapidamente, agitato da forze nuove, violente e incontrollabili. Ci prova, ma capisce che non basta avere il sangue dei Florio per imporsi. Ci vuole qualcos'altro, qualcosa che avevano suo nonno e suo padre e che a lui manca. Ma dove, cosa, ha sbagliato? Vincono tutto e poi perdono tutto, i Florio. Eppure questa non è che una parte della loro incredibile storia. Perché questo padre e questo figlio, così diversi, così lontani, hanno accanto due donne anche loro molto diverse, eppure entrambe straordinarie: Giovanna, la moglie di Ignazio, dura e fragile come cristallo, piena di passione ma affamata d'amore, e Franca, la moglie di Ignazziddu, la donna più bella d'Europa, la cui esistenza dorata va in frantumi sotto i colpi di un destino crudele. Sono loro, sono queste due donne, a compiere la vera parabola – esaltante e terribile, gloriosa e tragica – di una famiglia che, per un lungo istante, ha illuminato il mondo. E a farci capire perché, dopo tanti anni, i Florio continuano a vivere, a far battere il cuore di un'isola e di una città. Unici e indimenticabili.
Secondo capitolo della saga dei Florio. Ottima lettura, appassionante, ricca di interessanti riferimenti storici che arricchiscono certamente il romanzo.
Se il primo volume è fantastico, questo si può definire eccezionale; temevo che nessun'altra donna potesse raccogliere l'eredità di Giulia Portalupi ed essere all'altezza di casa Florio......mi sbagliavo alla grande.
Seguito dei "Leoni di Sicilia", stesso apprezzamento del i° volume, in quanto a valore e piacere di scrittura. Attraverso lo svolgersi della vita della Famiglia si evidenzia in maniera esaurientemente documentata la situazione della Sicilia dai Borboni alla fine del XX secolo. Per me, che non conoscevo, se non per sommi capi, la politica italiana della seconda metà del XIX secolo e inizio del XX, gli inserti storici ad inizio di ogni capitolo, sono stati veramente di aiuto. E come dice alla fine la Auci: "Sai che davanti a te hai la storia che vuoi raccontare.... Ti sforzi di farlo al meglio... e lasci che il tempo aiuti le parole che custodisci a trovare il loro posto." Per me ci è perfettamente riuscita!!! Complimenti.
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