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Una donna antica che anticipa il futuro.
«Sono Giulia Agrippina Augusta e ho raggiunto il quarantesimo anno di età. Ho imparato molto da mia madre, ma disgrazie innumerevoli mi hanno indotto ad agire con meno testardaggine, imitando la diplomazia in cui mio padre eccelleva. L’arte più importante è quella che insegna a vivere. Si ottiene una vita di potere solo imparando a usare gli uomini come mezzi. Il fuoco che nel cuore arde, fatto di pulsioni e debolezze, va nascosto nel ghiaccio. Una passione genuflessa al rigore delle regole di corte mi ha recato ormai un dominio indiscusso, nonostante le resistenze di chi a me tutto deve: mio figlio Nerone.»
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Un libro poco appetibile perché sintetizza in 200 pagine, una parte molto importante della storia romana. Inoltre il testo è affollato di alberi genealogici che non aiutano assolutamente a progredire nella lettura, anche perché i nomi ( ahimè) nella storia di Roma si ripresentano con estrema facilità. Il lettore non è aiutato, nemmeno se ha un'infarinatura della storia del periodo. Apprezzabile in chiaroscuro il riferimento letterario: tacito di annales è proprio sullo sfondo, in alcuni tratti salienti si tratta di traduzione del capitolo del matricidio. Bellissimo anche il riferimento al De clementia di Seneca
Figlia di Agrippina e di Germanico, madre, sorella, moglie di imperatori, per molto tempo Agrippina fu la dominatrice della vita politico-sociale di Roma. Fra intrighi di corte, imperatori impazziti, altri uccisi, fra corruzione, veleni, divorzi e matrimoni imposti la vita di Roma e di Agrippina non fu certo una vita tranquilla. In questo libro, scritto come memorie e finito da una sua liberta dopo la sua morte, scorre la storia come poco si conosce, del primo secolo dopo Cristo. E ogni tanto proprio Christos appare nelle memorie di Agrippina, che non capisce la nuova religione, fondata su un unico Dio.
Biografia di grande pregio letterario; narrazione in prima persona, questa sovrapposizione personaggio/autore rivela una capacità di impadronirsi di una figura storicamente considerata, ingiustamente minore, non comune, per capacità introspettiva e per i dettagli. Un grande libro per gli appassionati del genere storico/biografico/archeologico.
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