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Don Gallo torna a parlarci senza peli sulla lingua del suo credo angelicamente anarchico, grazie alla penna di Federico Traversa. L'uomo - spiega Don Gallo - possiede in sè una energia vitale innata che è la capacità di scegliere tra il Bene e il Male. Il sacro consiste in questo grande dono che l'uomo ha ricevuto da Dio. Se lo si esercitasse responsabilmente, con coerenza e coscienza, tenderemmo tutti naturalmente alla realizzazione del bene comune.Ma come? Qual è la strada per costruire un ordine naturale e spontaneo che permetta l'espressione più compiuta dell'Uomo, come individuo e membro di una collettività? La risposta si chiama etica della responsabilità.
Parole semplici e vibranti che da sole demistificano tutte le etichette che in questi anni sono state affibbiate a Don Gallo per circoscrivere la portata del suo impegno, censurare le sue idee più irriverenti, mistificare le sue opere insinuando l'ombra dell'edonismo, della demagogia o del vacuo anticonformismo.Don Gallo punta il dito e al contempo indica la soluzione. La verità è di tutti. Di tutti coloro che ricercano responsabilmente. Prendersi la responsabilità di ciò che succede, svegliarsi dal torpore della coscienza, innalzare il proprio sistema di valori, tendere all'unità con Dio, all'integrità, è il segreto dei segreti. Il Popolo deve prendere coscienza della falsità del sistema neo-liberista, del conformismo dei media, dell'oltraggio perpetrato da chi pensa di poter mercificare e ridurre a oggetto di scambio anche la natura e l'ambiente.Il vero cristiano è chi aborre il dogmatismo e la superstizione, chi demistifica le logiche e la retorica della guerra, chi celebra la libertà e l'uguaglianza, chi perdona e si perdona, perché debito interno e debito esterno sono la stessa cosa, perché il povero, il diseredato l'emarginato, la puttana, il tossico sono una faccia dell'uomo che esiste perché noi tutti ne siamo responsabili. Il peccato originale è credere che il mondo sia la causa invece che l'effetto della nostra creazione. E' credere che la realtà sia quella percepita dai nostri occhi fisici, smettere di sentirsi una cosa sola con il Creatore "e allora gli occhi di entrambi si aprirono e videro che erano nudi".
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