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<p>In 16, cm 8,5 x 15, pp. 24. Brossura muta coeva.&nbsp; Edizione popolare&nbsp; in versi di questo poemetto in forma di dialogo teatrale nel quale si racconta di questo contadino rozzo e e avaro il quale intendeva trar il massimo profitto dai fichi di una sua pianta. Andato al mercato, trova Carletto, servo di ''cittadino'' che gli compra trentadue fichi, senonch&egrave; i due questionano per il resto che Biagio non gli volle dare.&nbsp; Il servo tornato dal padrone fu redarguito e ordin&ograve; a un suo compare di fargli uno scherzo per fargliela pagare. Questo con altri compari travestiti da diavoli, con degli specchi e delle luci, la notte, mentre Biagio faceva guardia alla pianta si presentarono e uno di questi, figurando di esser il Gran Diavolo, ordina agli altri suoi ministri, come premio,&nbsp; di salir sulla pianta e di mangiare i fichi&nbsp; &nbsp;e finiti tutti quelli della pianta gli ordina di mangiarsi Biagio che stava nascosto nella capanna. Questo morto di paura fugge a casa, si addormenta e finisce realmente all'inferno, dove trova i diavoli veri che gli rinfacciano le sue malefatte. &lt; Ad ogni modo vediamo che questa farsa deve qualche cosa della sua forma all'esempio della sacra rappresentazione &gt;.&nbsp; &nbsp;Rara edizione stampata da Francesco Bertini,&nbsp; stampatore e libraio lucchese che successe, a partire dal 1805, a Domenico Marescandoli.&nbsp; ultimo dei discendenti di questa famiglia di stampatori, noti per la gran produzione&nbsp; di edizioni popolari, piccoli libri popolari, ascetici e profani, spesso vendute da librai girovaghi. Giannini,&nbsp; La poesia popolare a stampa... I, p. 69.&nbsp; D'Ancona, Origini del teatro italiano, p. 54.&nbsp; Nessun esemplare in Opac.</p>
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