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Anno edizione: 2021
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Tappe cruciali per sgombrare il campo dai molti equivoci di parte e comprendere come avvenne il processo di unificazione della Penisola e come si integrarono le regioni meridionali nel nuovo Stato unitario, come nacque la «questione meridionale» a fine Ottocento e come si è arrivati a quella di oggi.
«L’autore, giornalista per le pagine culturali del Corriere della Sera e saggista, scrive un vero "reportage" volto a rispondere ai tanti interrogativi che il revisionismo pone e che meritano risposte razionali» - Stefano Folli, Robinson
Fu colonizzazione del Mezzogiorno o nascita di un Paese moderno? A centosessant'anni dall'Unità d'Italia, un'inchiesta storica che prende le distanze dal mito dell'impresa eroica e senza macchie ma ridimensiona soprattutto le ricostruzioni di un Meridione felice e florido sotto i Borbone, aggredito a tradimento dai Savoia. Il Regno delle due Sicilie era davvero una grande potenza economica in ascesa tra cantieristica, acciaierie, tessile e agroalimentare? Quali erano effettivamente il tenore di vita di un abitante del Regno e il suo livello di istruzione? E nell'impresa dei Mille quanti furono i patrioti di origine meridionale? Quanti i liberali che insorsero e si unirono ai garibaldini? Quale fu in quegli anni il vero ruolo della malavita organizzata e quello del brigantaggio? I capitoli controversi analizzati e «rivoltati» dall'autore sono molti: dai fatti di Fenestrelle agli incendi di Pontelandolfo e Casalduni sul cui fuoco continuano a soffiare i «neoborbonici».Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'unificazione dell'Italia "fu vera gloria"? O fu un allargamento dei confini del regno di Sardegna? Il Brigantaggio fu un fenomeno meramente criminale o la prima guerra civile dell'Italia unita? E altre domande ancora, cui questo prezioso libro dà una risposta utilizzando fonti scritte e documenti. Si tratta di una serie di risposte al revisionismo storico sull'unificazione del Paese che ha nel libro di Pino Aprile "Terroni" la sua summa. E leggerli tutti e due, comparativamente, non sarebbe male.
Un libro uscito in contemporanea al centosessantesimo della fondazione del Regno d'Italia. Il pregio di questo libro è una scrittura fluida, senza retorica che mette in luce tanti aspetti e avvenimenti dell'unificazione affrontati durante il percorso scolastico. Interessante è il materiale bibliografico utilizzato, una vera fonte di facile accesso e reperimento.Alcuni episodi tipo incorporazione esercito borbonico, incorporazione dei Garibaldini nel Regioesercito, Fortezza di Fenestrelle, rappresaglie da parte del regio esercito a Pontelandolfo e Casalduni vengono finalmente descritte in maniera più equilibrata. Interessante il capitolo dedicato al divario tra Nord e Sud e al movimento neoborbonico che negli ultimi anni stanno avendo maggiore visibilità.
Letto d'un fiato, o quasi, con crescente piacere. Libro molto ben scritto, equilibrato, chiaro e agile, documentatissimo, aggiornato. Lo consiglio soprattutto a chi non ha voglia di approfondire leggendo tutto il voluminoso materiale librario sulla questione (anche solo quello più recente) o a chi, se di parte 'antiaccademica', ascolta tendenzialmente solo 'una campana'. Qui le campane si sentono tutte, e senza mitizzazioni risorgimentali e antirisorgimentali, ma la bussola scientifica non si perde mai, tanto che, addirittura, le divergenti analisi dello stato economico meridionale di Emanuele Felice e Vittorio Daniele sono sinteticamente spiegate senza propendere per alcuna delle due. Grazie all'ottima bibliografia studiata dall'autore, i dati storici, i fatti reali e testimoniati, sono concatenati con un nitore disarmante e le bufale di cui è pieno il web e a cui si appigliano i 'neoborbonici' sono agilmente smontate, pur dando voce ai più famosi paladini delle leggenda della Borbonia felix e della conquista del Sud da parte del Piemonte 'ladrone'.
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