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Anno edizione: 2016
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Matticchio, che splendida malinconia!
Recensioni
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Nelle brevi folgoranti short stories di Matticchio, pubblicate per la prima volta su “Linus” tra 1985 e il 1992 e ora riunite in questo volume, non siamo nel mondo della logica e della morale, ma in quell’assurda terra oltre lo specchio di carta dove i topi tirano mattoni in testa ai gatti e salami con i piedi si rincorrono tra le gambe dei pistoleros.
Protagonista di questa raccolta di storie brevi è Mr. Jones, omonimo del fantomatico e misterioso individuo cantato da Bob Dylan in The Ballad of a Thin Man. Jones è un gatto antropomorfo in camicia, pantaloni e bretelle con una benda sull’occhio sinistro. A dirla tutta nel dizionarietto in appendice al volume, prezioso e spassoso vademecum per entrare nel mondo di Matticchio, l’autore specifica con magrittiana ironia che Jones NON è un gatto. Con le mani in tasca e una smorfia sul volto che va dallo stupore al rassegnato disincanto, Mr. Jones legge libri e giornali, fa il bagno, passeggia fischiettando, dorme, si ostina, insomma, a condurre la più ordinaria e riservata delle esistenze. Il mondo che lo circonda, invece, è gremito di oggetti animati e ribelli, creature improbabili e animali realistici, fantastici o antropomorfi che ostentano un’insopprimibile vocazione al disordine. Mr. Jones diventa preda di un universo assurdo dove i cuscini fuggono dai letti nel pieno della notte in cerca di libertà, il sole sorge rumorosamente, le camicie a fiori germogliano e diventano pericolose strangolatrici, e le donne amate si dissolvono in un istante in una “miniera di polvere”. Mr. Jones affronta ogni cosa con incredulità: l’occhio (quello non coperto dalla benda) sgranato e la bocca legger- mente aperta in un perenne “o” di meraviglia denunciano lo sbalordimento sincero del protagonista e diventano lo sguardo divertito e sorpreso del lettore, mentre sullo sfondo riecheggiano parole e note del ritornello di Dylan: “Because something is happening here / But you don’t know what it is / Do you, Mister Jones?” (“Perché qui sta succedendo qualcosa / Ma non sai cos’è / Vero, mister Jones?”).
Recensione di Andrea Pagliardi.
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