L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2020
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Considerato a torto come un «Trattato sull’Amore» o addiritura un libro apertamente pornografico, il Kāmasūtra è molto di più: è un capolavoro letterario dell’India antica che ha sì come oggetto l’Amore e la sua corporeità, ma costituisce un manuale di regole e comportamenti da seguire nella seduzione e nel corteggiamento tra gli amanti molto dettagliato, e rappresenta un unicum nella storia della letteratura di ogni tempo. Composto da Vātsyāyana nel III secolo d.C. e tradotto finalmente in italiano dal sanscrito nel 1990 a cura di Cinzia Pieruccini – senza dover passare attraverso poco attendibili traduzioni inglesi – il libro è un’educazione all’arte amatoria che tiene in considerazione la complessità della società indiana suddivisa rigidamente in caste, dove quindi anche l’Amore è disciplinato da particolari norme. E’ importante notare che in India la concezione della sessualità è completamente differente da quella occidentale, per cui fare l’amore è un piacere che garantisce il benessere psico-fisico dell’individuo e di conseguenza anche quello della società e non è solo un atto a scopo riproduttivo, come insegnava, almeno fino a qualche tempo fa, la Chiesa cattolica. La lettura del Kāmasūtra è particolarmente affascinante perché si viene proiettati in un mondo sensuale di fanciulle preoccupate e ansiose, di uomini elegantissimi e ricchi, di harem e alcove dove si consumano abbracci, carezze intime, baci appassionati, tradimenti ecc. Nel mondo moderno e soprattutto nell’epoca della rivoluzione digitale, dove anche il più nobile ed elevato dei sentimenti è spesso banalizzato e ridotto al solo rapporto fisico da consumarsi velocemente ed egoisticamente tra ritmi lavorativi e di vita forsennati nella ricerca della prosperità materiale, spesso senza riguardi della sensibilità del partner, l’opera di Vātsyāyana è assolutamente da leggere perché rappresenta un insegnamento irrinunciabile per chi desidera realizzare la propria felicità nel rapporto di coppia.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
VATSYAYANA, Kamasutra, Marsilio, 1990
SAGRAMOSO ROSSELLA, DANIELA (A CURA DI), Storia di Sakuntala. Mahabharata I, 62 - 69, Marsilio, 1991
scheda di Comba, A., L'Indice 1992, n. 3
La collana di classici indiani "Il Gange" diretta da Giuliano Boccali per la casa editrice Marsilio "offre, come il grande sacro fiume, un itinerario infinito lungo tre millenni di letteratura dell'lndia". Al III secolo d.C. appartiene probabilmente Vatsyayana, autore del notissimo trattato di arte erotica che Cinzia Pieruccini ha volto con maestria in italiano per la prima volta direttamente dal sanscrito. "Il Kamasutra" non contiene soltanto, contrariamente a quanto si pensa, elenchi di posizioni amorose e di espedienti atti a incrementare il piacere sensuale, quali baci, abbracci, graffi, morsi e bisticci amorosi. L'ambizione di Vatsyayana è di guidare uomini e donne a esprimere pienamente le loro potenzialità nella sfera amorosa, attraverso una scelta consapevole dei mezzi, siano essi leciti o illeciti. Nel suo difficile e sintetico sanscrito, Vatsyayana, dimostra che l'amore non è frutto di istinto, ma è arte raffinata, per i colti "uomini eleganti" o "nagaraka", sempre in cerca di avventure, come per le cortigiane che vogliono conquistare, conservare o scacciare un amante, o per le mogli desiderose di tenere avvinto il cuore del marito. Esempio di quanto sia difficile quest'ultima impresa è la "Storia di Sakuntala", episodio del "Mahabharata" e fonte di un famoso dramma di Kalidasa, che Daniela Sagramoso Rossella traduce dal sanscrito in modo aggraziato, sostituendo talora a parole indiane termini di immediato valore evocativo ("danava" e "raksasa" divengono "demoni" e "orchi"). Sakuntala, eroina sapiente e bellissima dedita all'ascesi, potrebbe incenerire con uno sguardo l'ipocrita re che l'ha sedotta e poi abbandonata, e che ora, venendo meno alla promessa rifiuta di riconoscere il figlio nato dall'unione. Contro ogni consiglio del "Kamasutra", Sakuntala pronuncia un appassionato discorso in difesa dei diritti coniugali e filiali, ma il re la caccerebbe fra le ingiurie se una voce dal cielo non le venisse in aiuto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore