Lasciare Trieste

Più che un romanzo è un flusso di coscienza che si concretizza nella lettera d'amore di uno straniero per una città che,complice la pausa da una vita nomade e frenetica senza radici,si presenta ai suoi occhi come una poetica scoperta di continua meraviglia.È interessante da leggere per lo sguardo forestiero verso un luogo che appare misterioso e affascinante anche se in qualche passaggio ho trovato eccessiva e forzata la poetica.Lo sguardo è intrigante e sincero ma per capire la "scontrosa grazia" di Trieste consiglio l'immortale poetica di Umberto Saba.Da leggere comunque.

Dopo aver letto questo stupendo racconto ti viene voglia non solo di non lasciare Trieste, anche se non ci hai mai vissuto, ma ti soffermi a pensare che anche qualsiasi altra città, se vista con lenti particolari, non è solo un contenitore di cose ed attività; è un insieme di affetti, simboli e relazioni. Grazie all’autore per avermici fatto riflettere! Da leggere assolutamente.

Per essere rimasto qualche giorno a Trieste anni fa, mi sono immedesimato col protagonista immediatamente. Come lui, mi sento mediterraneo e lo sono. Trieste non lo è (tranne sulla carta). Come lui, mi sono sentito "estraneo" a questa città ventosa dall'identità inafferrabile che sembra non avere un presente, troppo condizionata dai fantasmi del passato. Mi sbagliavo. Dopo la lettura di "Lasciare Trieste" ho capito che le affinità del cuore sono imprevedibili. Una lettura assolutamente da non perdere!