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Sempre complicato ricostruire con esattezza uno dei capitoli legati al secondo conflitto mondiale,quello che per seicento giorni porto' alla Repubblica Sociale Italiana. Un'istituzione frettolosamente creata e convulsamente dissoltasi. In relazione a quel periodo l'Autore ha comunque provato in duecento pagine, a descrivere origini, struttura ed operativita' militare della Legione Schutz staffeln Italiana. Per farlo aggiunge pero' tavolta persone e situazioni non perfettamente coincidenti-seppur non aprioristicamente escludibili-dall'oggetto della ricerca, come il profilo di Luciano Luberti o le azioni repressive di Walter Reder. Ma in quei giorni era piuttosto difficile , per usare una inadatta terminologia aziendale, determinare " chi-fa'-cosa":vi furono italiani che aderirono alla Wehrmacht , alle Schutzstaffleln ma non vennero inquadrati in quella che era la Legione Italiana. Il contesto storico comunque viene efficacemente ricreato:i dettagli geografici e di dinamica militare risultano essere precisi se non fin eccessivamente meticolosi.Nel libro vengono tracciati anche alcuni profili di coloro che all'epoca aderirono alla Legione Italiana dell'Ordine Nero. Tra questi spicca Pio Filippani Ronconi,divenuto poi Professore all' istituto Orientale di Napoli e collaboratore del Corriere della Sera.Conoscitore profondo delle tradizioni e del misticismo orientale,si rivolse in lingua gujarati-un idioma parlato a Mumbai- al comandante del distaccamento indiano che lo arresto' . Destini assai differenti ebbero i legionari italiani nel dopoguerra.Molti scomparvero nel nulla, penso rimuovendo l'esperienza di quegli anni, quasi che l'indossare quell' uniforme dalle mostrine cosi' particolari(aquila germanica che trattiene fascio littorio) avesse rappresentato un episodio trascendentale. Un atteggiamento senza dubbio realistico di lettura di un periodo chiuso definitivamente la cui analisi -o revisione- spetta esclusivamente alla storia.
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