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Anno edizione: 2018
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Chissà se André Gide diceva la verità, quando scrisse, a proposito dell’epistolario flaubertiano che superava in valore tutte le altre sue opere. È certo comunque che queste “Lettere d’amore a Louise Colet” sono di una bellezza struggente, di un’accesa intensità emotiva, oltreché di superba raffinatezza formale. Tra Gustave e Louise l’attrazione travolgente del primo incontro sfociò subito in una relazione tempestosa, fatta di slanci e rimproveri, gelosie e accuse, sensualità irruente e improvvise freddezze, animata da un fitto scambio epistolare, prolungatosi per una decina d’anni e scandito in due fasi: la prima, fittissima e tribolata, dal 1846 al 1848, la seconda dal 1851 al 1855, più riflessiva e incentrata su temi intellettuali e letterari. Il volume qui presentato riporta esclusivamente le lettere del primo biennio, in cui i due amanti si concessero solo sei incontri, conclusi spesso da scenate di reciproca gelosia e puntigliose recriminazioni. Gustave era appassionato ma incostante, incapace di rinunciare alle proprie abitudini domestiche, agli affetti familiari e alle amicizie, alle frequentazioni letterarie, all’ossessione della scrittura coniugata a un’ambizione divorante. Louise, femminilmente più istintiva e generosa, incline al sospetto e possessiva, era però disposta a sacrificarsi pur di salvare l’intensità del rapporto amoroso. Le manifestazioni di affetto, di ammirazione, di desiderio si alternano con considerazioni più generali sulla vita domestica, sulla morale, sull’arte e la letteratura. Rimane comunque preponderante in chi legge l’interesse per il sentimento che univa i due personaggi, la dedizione incondizionata di lei, e la difesa dell’indipendenza di lui, talvolta giustificata dall’esigenza di non lasciare sola l’anziana madre, più spesso (al di là di ogni appassionata dichiarazione d’amore) dalla consapevolezza del proprio ineliminabile egoismo, dell’allergia ai legami soffocanti, di un’orgogliosa autosufficienza emotiva.
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