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"Non piacerebbe forse anche a te che un giorno, insieme, come i fratelli Grimm di una favola nostra diventasimo coautori di un libro? E perchè il libro non potrebbe essere proprio questo? Scriviamoci ogni mese ... e fra una anno-due potremmo proporre i tutto a qualche editore..." (I. Sarajlic) Grazie di averci regalato queste pagine di profonda amicizia e di grande letteratura.
Erri De Luca sceglie la piccola casa editrice partenopea Dante & Descartes, per chiudere il 2007 con un libro che è promessa mantenuta e dono prezioso. In copertina il bianco delle pagine che il tempo non ha concesso e la foto di due uomini del Novecento, fissi in un abbraccio di una bellezza incorruttibile. L’epistolario con Izet Sarajlić, “Lettere fraterne”, è una porta aperta sulla loro amicizia profonda, sui ricordi di quel secolo feroce che li ha visti nascere a vent’anni di distanza, sul nodo che ha unito e non smetterà di tenere legate le loro anime affini. Italia–Bosnia, un andirivieni di righe tra due poeti che si raccontano vicendevolmente, condividendo passato, malinconie, affanni, preoccupazioni, riflessioni e speranze. Letteratura e memoria, recita il titolo della collana in cui è stato inserito il libro. Con la scrittura, quindi, a offrirsi come specchio della storia per riflettere il dolore dell’ennesima guerra, piangendo il lutto di quella Sarajevo trasformata in una “città di detenuti, rinchiusi da un reticolato di bombe e di proiettili”. Erri ed Izet trovano accoglienza l’uno nell’altro, si confidano la quotidianità, ognuno con le proprie pene, i propri dubbi, le proprie assenze, tuttavia cercando di regalarsi reciprocamente il lieto fine di cui si dichiarava bisognoso anche Hikmet dal carcere. Ci provano spendendosi lettere.
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