Compositore e violinista. Studiò a Milano con C.A. Lonati, a Roma con A. Corelli e a Napoli con A. Scarlatti. Dal 1706 al 1710 fu attivo a Lucca, sua città natale, quindi a Napoli fino al 1714. Si trasferì poi a Londra, dove trascorse la maggior parte della vita, pur con frequenti soggiorni in Irlanda e a Parigi, ovunque apprezzatissimo come virtuoso, compositore e didatta. Se come solista G. fu piuttosto estroso ed eccentrico, e dunque lontano dalla classica austerità dello stile corelliano, come autore di sonate (fra cui le 24 delle opp. 1 e 4, le 6 per violoncello dell'op. 5, le 6 per flauto, sempre con basso continuo) e di concerti grossi (i 24 opp. 2, 3, 6 e 7, oltre a quelli trascritti dalla propria op. 4 e dalle opp. 3 e 5 di Corelli) non si staccò molto dai modelli del maestro. Compose anche, a Parigi, la musica per l'azione coreografica La forêt enchantée, rappresentata alle Tuileries (1754), e pubblicò altre trascrizioni di musiche proprie per clavicembalo. Molta diffusione ebbero i suoi trattati teorici, fra cui le Regole per suonare con buon gusto (1739), L'arte di suonare il violino (1740), una Guida armonica (1742) e L'arte dell'accompagnamento (1755-56), con le regole per la corretta realizzazione del basso continuo.