"Attore comico statunitense. Scappato di casa a soli dodici anni, comincia a calcare le scene del vaudeville come mimo nel 1903 e per circa vent'anni gira da una città all'altra interpretando sempre la stessa scenetta intitolata «Johnny's New Car». Notato da M. Sennett (che rileva un suo contratto con la Principal Pictures) esordisce nel cinema solo nel 1924, ormai quasi quarantenne, ma con un viso ancora da bambino. Grazie anche ai consigli di un giovanissimo F. Capra, sviluppa su questa caratteristica principale il suo personaggio, vestendolo con pantaloni molto larghi alla cinta e stretti in basso, giacca piccola e chiusa troppo in alto e cravatta mai ben annodata, e caratterizzandolo con una estrema timidezza e un'aria fra l'ingenuo e l'ebete, con lo sguardo eternamente perso nel nulla e quasi sempre sul punto di piangere; tutti tratti che ben connotano la sua profonda inadeguatezza alla realtà. Indicato sovente come il minore dei quattro grandi comici del muto (dopo Chaplin, Keaton e Lloyd), con questo suo personaggio «dal volto sempre triste» e la sapiente regia del giovane Capra conquista immediatamente gli apprezzamenti della critica e il successo del pubblico (che saranno però di breve durata). In una ottantina di «due rulli» in due anni, approfondisce e affina i caratteri del suo personaggio che, pur essendo un adulto (talvolta sposato e padre), ha la psicologia ora di un bambino di cinque anni ora di un ragazzo di dodici, si allontana quando una donna si avvicina a lui o va in totale estasi se una donna gli dà un bacio sulla guancia (fino a cadere all'indietro dalla finestra, precipitarsi contro un muro e strofinarsi il naso contro, per poi tornare a chiederne un altro) e preferisce abbuffarsi di sandwich e dolci piuttosto che interessarsi ai doveri/piaceri coniugali. Nel 1926, incoraggiato dal successo lascia Sennett e (portandosi dietro Capra, H. Edwards e altri collaboratori di fiducia) fonda una propria società con la quale firma un contratto per sei lungometraggi con la First National. Il primo risultato è Di corsa dietro un cuore, diretto da H. Edwards, in cui, sollecitato dagli insistenti incitamenti della ragazza di cui si è innamorato (una giovanissima quasi debuttante J. Crawford) e aiutato dal caso, riesce a vincere una corsa campestre e a guadagnarsi l'assenso del padre della ragazza. Il film ottiene un grande successo, subito bissato da La grande sparata (1926) e Le sue ultime mutandine (1927), ambedue diretti da Capra. Inorgoglito dal riscontro di pubblico e dagli apprezzamenti critici, licenzia Capra e si mette dietro la mdp, segnando così la fine del suo successo. I tre film seguenti per la First National (Three's Crowd, Una folla di tre persone, The Chaser, Il cacciatore, e Heart Trouble, Problemi di cuore, tutti del 1928) si dimostrano infatti mal strutturati nel racconto e fiacchi nel ritmo e sono dei fiaschi al botteghino. In seguito è costretto a ritornare alle comiche brevi per diverse società, fra cui quella di H. Roach dove appare come coprotagonista in Assi della tremarella (1930) di W.J. Craft, ma subito dopo viene relegato a brevi e non memorabili apparizioni e utilizzato più che altro come scrittore di sceneggiature per le comiche di Stanlio e Ollio. Lavora ancora con la Columbia (dal 1934) e nuovamente con H. Roach, ma mai più come interprete principale. Tra le sue tante non significative apparizioni nei film successivi è da segnalare Zenobia (1939) di G. Douglas in cui, per l'unica volta, è la spalla di O. Hardy. Muore per un'emorragia cerebrale prima che la sua ultima interpretazione, Swinging on a Rainbow (Saltellando su un arcobaleno, 1945), arrivi sugli schermi."