"Nome d'arte di Lucille Fay LeSueur, attrice statunitense. Inizia la carriera come ballerina di fila. Trasferitasi a Hollywood, ottiene le prime parti di un certo rilievo in Pretty Ladies di M. Bell e Le tre grazie di E. Goulding (entrambi del 1925) in cui è una showgirl. Il successo arriva con Le nostre sorelle di danza (1928) di H. Beaumont. Divenuta una star, recita accanto ai divi del momento, tra cui il futuro marito D. Fairbanks jr. in Adriana Lecouvreur (1928) di F. Niblo. Il passaggio al sonoro non intacca minimamente la sua carriera e la sua fama. Diviene un austero sex-symbol, mentre i suoi ruoli si fanno via via più impegnativi: ne sono esempio la giovane segretaria di Grand Hotel (1932) di E. Goulding, in cui recita accanto alla Garbo, e la donna sposata a un uomo che non ama in Incatenata (1934) di C. Brown. Nel 1939 è in un cast di star tutto al femminile nella commedia di G. Cukor Donne; con lo stesso regista regala poi al pubblico una delle sue interpretazioni più intense in Volto di donna (1941), fosco melodramma in cui ha il viso sfigurato. Nel 1946 giunge, a coronamento della carriera, l'Oscar come migliore attrice protagonista in Il romanzo di Mildred (1945) di M. Curtiz. Gli anni successivi vedono ancora due straordinarie prove d'attrice: nel western Johnny Guitar (1954) di N. Ray, in cui delinea con vigore il carattere della tenace Vienna, donna decisa e combattiva in un universo tutto maschile, e in Che fine ha fatto Baby Jane? (1962) di R. Aldrich, nel quale ingaggia uno spietato confronto con un'altra stella del passato, B. Davis, in un gioco al massacro in cui interpreta il ruolo di una ex attrice paralitica. Nel 1978 F. Perry trae un film, Mammina cara, dalle memorie della figlia adottiva: il ritratto che ne emerge è decisamente poco edificante."