(Paredes de Nava 1440? - Garci-Múñoz 1479) poeta spagnolo. Combatté contro Enrico IV e morì in battaglia, ucciso dalle truppe del marchese di Villena, avversario di Isabella la Cattolica. Di lui ci sono pervenute circa cinquanta liriche, comprese nel Cancionero general (1511) di Hernando del Castillo e nel Cancionero de Sevilla (1535), che rivelano un accento personale di delicata sensibilità pur nell’impianto allegorico allora dominante. Dove però egli si dimostra poeta di compiuta perfezione è nelle Stanze per la morte del padre (Coplas por la muerte de su padre, 1477), quaranta strofe in un metro di solito usato per argomenti amorosi, la «copla de pié quebrado» (piede spezzato) dove gli ottonari si alternano a quadrisillabi e che consente pause adeguate all’intensità della meditazione di M. sulla morte. Le Coplas rappresentano uno degli esiti più alti della poesia spagnola e hanno goduto di ininterrotta fortuna. Esse concludono la tradizione del medioevo spagnolo, nel cui ambito si dispiega l’essenziale dettato poetico di Manrique, e offrono alla nuova lirica un modello di purezza espressiva e di intensità evocativa.