Compositore tedesco. Cominciati gli studi musicali a Dessau con A. Bing, li continuò alla Hochschule für Musik di Berlino con E. Humperdinck e R. Krasselt. Fu inizialmente attivo come direttore sostituto e direttore d'orchestra nei teatri di Dessau e Lüdenscheid. Nel 1921 si stabilì a Berlino e per quattro anni fu allievo di F. Busoni, che esercitò su di lui una profonda influenza. Uno dei suoi primi lavori significativi è il Concerto per violino e fiati (1925), cui seguì l'opera in un atto, su testo di G. Kaeser, Der Protagonist, che nel 1926 ottenne successo a Dresda. Questi primi lavori (accanto ai quali vanno ricordati Na und?, due atti, 1927, che rimase manoscritto, e Royal Palace, un atto su testo di I. Goll, 1927) risentono dell'atmosfera postimpressionista e dei postulati della Nuova Oggettività (f Neue Sachlichkeit), che impegna l'artista verso temi d'attualità e che nel teatro musicale propone soggetti a sfondo sociale (f Zeitoper). Nel 1926 aveva sposato la cantante e attrice Lotte Lenya, che sarà interprete di molti dei suoi lavori successivi. In questi sarà determinante l'incontro con Bertolt Brecht, del quale accettò pienamente le idee sulla funzione della musica nel teatro. Semplificando ancor più il proprio stile robustamente costruttivo e già incline a chiarezza e nitidezza di segno, a gesti di pungente immediatezza, W. diede il suo primo lavoro su testo di Brecht con il breve Songspiel Mahagonny (1927), che serba una precisa autonomia rispetto all'altro, più ampio lavoro ispirato allo stesso tema, Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny (Ascesa e rovina della città di Mahagonny, 1930), una vera e propria opera in tre atti. A partire da questo lavoro W. assunse moduli della musica jazz e del caffè-concerto, ritmi di ballabili, congelandoli in un'amara e cruda ambientazione sonora. Egli utilizza la natura banale, stereotipata, di quel linguaggio in modo provocatorio, come gesto di denuncia; la musica acquista così una funzione estraniante, coerente col il ruolo che le è assegnato nel teatro di Brecht, con il quale W. continuò a collaborare. Dopo una parodia che sembra riferirsi alla tecnica del cinema muto, Der Zar lässt sich photographieren (Lo zar si lascia fotografare, 1928) su testo di G. Kaiser, nacque Die Dreigroschenoper (L'opera da tre soldi, 1928). L'opera suscitò scandalo ma divenne presto popolare in tutta la Germania, e per il suo significato politico venne bandita pochi anni più tardi dai nazisti insieme a tutta l'opera di W. e Brecht. Dalla collaborazione fra il compositore e il poeta nacquero ancora la cantata Der Lindberghflug (Il volo di Lindbergh, 1929), l'opera Happy End (1929), nonché l'esemplare «dramma didattico» Der Jasager (Colui che dice di sì, 1930), di tono musicalmente più «oggettivo» e pacato rispetto alle opere più note. W. si impegnò anche in un grande lavoro in tre atti su testo di C. Neher, scenografo e collaboratore di Brecht, intitolato Die Bürgschaft (La cauzione, 1932). Costretto a emigrare, con l'avvento del nazismo, a Parigi, vi fece rappresentare un balletto su soggetto di Brecht, Die sieben Todsünden (I sette peccati capitali, 1933) e, sempre nello stesso anno, le opere Marie galante (su libretto di J. Deval) e Der Silbersee (Il lago d'argento) su testo di G. Kaiser. Nel 1935 rappresentò a Londra il musical A Kingdom for a Cow (Un regno per una mucca). Nello stesso anno emigrò negli Stati Uniti, dove lo raggiunse Lotte Lenya (da cui aveva divorziato nel 1933, ma che risposò nel '37). In America si adeguò alle diverse condizioni della produzione musicale e teatrale, incentrata sulle commedie musicali di Broadway e sull'industria cinematografica di Hollywood, ma – contrariamente a un'opinione diffusa – non le subì passivamente e si applicò a esse con lo stesso atteggiamento anticonformista e sperimentale che aveva caratterizzato i suoi lavori in Europa. Si oppose alle forme più volgari di sfruttamento commerciale e richiese, spesso ottenendolo, un maggior rispetto per l'integrità dell'opera d'arte. Soprattutto a Broadway stabilì nuovi modelli e impresse nuovi indirizzi allo stile teatrale attraverso una serie di commedie musicali esemplari, ben al di sopra delle convenzioni e della qualità media del genere: Johnny Johnson (1936), Knickerbocker Holiday (1938), Lady in the Dark (1940), One Touch of Venus (1943), The Firebrand of Florence (operetta, 1945), Love Life (1948), e altre rimaste incompiute (fra cui Uckleberry Finn, 1950). Con il suo capolavoro Street Scene (1947) tentò infine di dar vita a una forma di «opera americana», autenticamente popolare ma consapevole della ricchezza del teatro musicale europeo. Sulla stessa linea sperimentale si collocano anche l'«opera folk» Down in the Valley (1948) e la «tragedia musicale» Lost in the Stars (1949).