(Guildford, Surrey, 1881 - Southampton, New York, 1975) scrittore inglese. Dal 1909 soggiornò con frequenza in Francia e negli Stati Uniti. Nel secondo dopoguerra, accusato di collaborazionismo coi tedeschi, lasciò l’Inghilterra per gli USA, diventando cittadino americano nel 1955; in seguito venne dimostrata la falsità dell’accusa. Scrittore prolifico (circa novanta romanzi, oltre a commedie e soggetti per film) e uno dei più popolari del nostro secolo, W. ha creato una figura ormai proverbiale, quella di Jeeves, cameriere personale del giovane aristocratico svampito Bertie Wooster. La perizia linguistica di W. gli consente la resa quasi mimetica del linguaggio «alto» e «basso» di signori, mercanti, stallieri, contadini; nel contempo accumula situazioni di grande comicità cui aggiunge sempre un tocco surreale il commento distaccato dell’autore. Per queste qualità alcuni critici lo includono tra i maggiori eredi della grande tradizione umoristica inglese. Tra le opere si ricordano: L’uomo con due piedi sinistri (The man with two left feet, 1917), L’inimitabile Jeeves (Inimitable Jeeves, 1923), Quattrini a palate (Big money, 1931), Molto obbligato, Jeeves (Much obliged, Jeeves, 1971). Altro fortunatissimo filone narrativo della sterminata produzione di W. è la serie che prende avvio con Il castello di Blandings (Blandings castle, 1935) e che descrive con bonaria ironia la vecchia Inghilterra rurale con la sua aristocrazia terriera.