"Nome d'arte di S. MacLean Beaty, attrice statunitense. Sorella maggiore di W. Beatty, vanta una carriera di successo come ballerina a New York fin dal 1950, prima di approdare al grande schermo tra i protagonisti del macabro e ironico balletto di La congiura degli innocenti (1955) di A. Hitchcock. Con il viso sbarazzino, il caschetto di capelli rossi, il fisico dinoccolato e i modi da monella, si ritaglia un personaggio anticonformista che si adatta alla commedia demenziale (Artisti e modelle, 1955, di F. Tashlin, con la coppia Martin-Lewis) e sofisticata (Tutte le ragazze lo sanno, 1959, C. Walters), ma anche al dramma sentimentale (la piccola ragazza ingenua, innamorata di F. Sinatra fino al sacrificio, in Qualcuno verrà, 1959, di V. Minnelli) ed esistenziale (l'insegnante omosessuale calunniata di Quelle due, 1961, di W. Wyler). I suoi ruoli più celebri sono forse quelli interpretati per B. Wilder, esuberanti ma fragili figure femminili, alle prese, sotto la superficie rassicurante della commedia, con i compromessi della vita, più dolente nei panni dell'amante del capufficio del protagonista in L'appartamento (1960), più spensierata in quelli della prostituta di Irma la dolce (1963), entrambi in coppia con J. Lemmon. Alla scatenata interpretazione dell'omonima protagonista nel musical Sweet Charity, una ragazza che voleva essere amata (1969) di B. Fosse, remake inconfessato di Le notti di Cabiria felliniane, fa seguire un periodo nel quale si dedica a varie attività (la politica con i democratici e reportage per la tv), prima di fare ritorno al cinema alla fine degli anni '70, vincendo anche un Oscar per l'eccentrica madre di Voglia di tenerezza (1983) di J.L. Brooks. L'interesse per la metempsicosi e lo spiritualismo impone un carattere episodico alla sua carriera di attrice, proseguita privilegiando personaggi bizzarri e irascibili, spesso in splendido isolamento rispetto al mondo (l'insegnante di piano di Madame Sousatzka, 1988, di J. Schlesinger, Coppa Volpi a Venezia), anche in film corali femminili (Fiori d'acciaio, 1989, H. Ross) o in gustosi duetti (con M. Streep in Cartoline dall'inferno, 1990, di M. Nichols; con M. Mastroianni in La vedova americana, 1992, di B. Kidron). Nel 2005 torna al cinema con varie commedie (Vita da strega di N. Ephron; Vizi di famiglia di R. Reiner; In Her Shoes - Se fossi lei di C. Hanson) in cui interpreta ruoli di frizzanti o anticonformiste signore attempate."