(Nantes 1828 - Amiens 1905) scrittore francese. Figlio di un avvocato, studiò diritto a Parigi, ma già negli anni universitari cominciò a occuparsi di letteratura e teatro, scrivendo fra l’altro la commedia Le paglie rotte (Pailles rompues), che fu rappresentata con successo nel 1850. Raggiunse la fama nel 1863, con la pubblicazione, nel «Magazin d’éducation et de récréation» dell’editore Hetzel, delle Cinque settimane in pallone (Cinq semaines en ballon), un’opera che, riproposta in volume nello stesso anno, inaugurò un nuovo genere letterario, il romanzo d’avventure ispirato al progresso scientifico o, più esattamente, quel tipo di narrativa che gli inglesi chiamano science-fiction. Con questa formula, via via perfezionata nell’arco di un quarantennio, V. produsse la serie dei Viaggi straordinari attraverso i mondi conosciuti e sconosciuti (Voyages extraordinaires à travers les mondes connus et inconnus), oltre sessanta volumi, pubblicati fra il 1863 e il 1911. Tra i titoli più noti: Viaggio al centro della Terra (Voyage au centre de la Terre, 1864), Dalla Terra alla Luna (De la Terre à la Lune, 1865) e Intorno alla Luna (Autour de la Lune, 1870), ricchi di suggestioni fantascientifiche che precorrono, in modo sorprendente, le moderne conquiste dell’astronautica; Avventure del capitano Hatteras (Aventures du capitaine Hatteras, 1866), che semplifica i congegni romanzeschi per lasciare spazio all’evocazione incantata del paesaggio polare; I figli del capitano Grant (Les enfants du capitaine Grant, 1867-68), Ventimila leghe sotto i mari (Vingt mille lieues sous les mers, 1869-70) e L’isola misteriosa (L’île mystérieuse, 1874), con la celebre figura del capitano Nemo, misterioso soccorritore di derelitti e occulto, implacabile vendicatore; Il giro del mondo in ottanta giorni (Le tour du monde en quatre-vingts jours, 1873), dove V. dà vita, fra l’altro, alla coppia indimenticabile del gentiluomo inglese Phileas Fogg, flemmatico e razionale, e del suo devoto e sagace servitore francese, Passepartout; Michele Strogoff (Michel Strogoff, 2 voll. 1876) che narra le drammatiche avventure di un fedele ed eroico corriere segreto dello zar.Profondamente inserito nell’ambiente culturale parigino, amico dei due Dumas, del fotografo Nadar e di tanti altri intellettuali del tempo, V. ebbe anche contatti col mondo politico socialista e con i gruppi anarchici; ne derivarono, nella sua opera, contenuti libertari e progressisti, particolarmente evidenti in romanzi come Mathias Sandorf (1885), avventure di un ribelle alla tirannide austro-ungarica. Abbandonata Parigi nel 1872, nel clima della repressione anticomunarda, V. si stabilì definitivamente in provincia, ma compì anche lunghi viaggi in Inghilterra, in Scandinavia, nell’America del nord, a bordo di uno yacht che aveva acquistato con i proventi delle sue pubblicazioni. Successivamente si chiuse in un volontario isolamento, pur continuando a scrivere romanzi, racconti, opere geografiche e commedie.Destinata principalmente ai giovani, l’opera di V. nasconde significati e messaggi assai più complessi di quanto farebbero supporre la scrittura limpida e largamente accessibile, le trame avvincenti per novità di situazioni e di personaggi. Molto acuta, in questo senso, l’interpretazione di M. Butor, che ha individuato il fascino segreto della narrativa verniana nel divario tutt’altro che pacifico tra realtà e fantasia (donde lo stacco energico, inquietante, di alcuni eroi-superuomini) e, correggendo l’immagine convenzionale dell’ingenuo celebratore della scienza, ha mostrato come alcuni romanzi della vecchiaia, specie L’eterno Adamo (L’éternel Adam, postumo, 1910) e La strabiliante avventura della missione Barsac (L’étonnante aventure de la mission Barsac, postumo, 1920), riflettano un atteggiamento pessimistico, o quanto meno problematico, nei confronti della sapienza e perfettibilità dell’uomo moderno.