(sec. XIII) scrittore medio-latino. Giudice a Brescia, legato di Brescia presso la Lega Lombarda, fu poi consigliere del podestà di Genova (1243). Scrisse numerosi trattati, in cui convergono una notevole erudizione enciclopedica (sia profana sia sacra) e austeri dettami etici, derivati dai testi biblici e dagli scrittori latini ma anche pervasi da spirito francescano. Tra essi ricordiamo il De arte loquendi et tacendi (1245) e il Liber consolationis et consilii (1246), che fu parzialmente imitato da Chaucer nei suoi Racconti di Canterbury.