Nacque a Napoli nel 1904 nella famiglia dei duchi di Girasole, una delle più nobili e antiche dinastie napoletane, tra cui figurarono uomini illustri e generali al servizio di Carlo D'Angiò, Carlo V e Filippo II, politici e giudici ai tempi di Masaniello, gentildonne ricordate da Goethe nel suo Viaggio in Italia, reazionari schierati contro le rivoluzioni popolari e anche un affiliato alla Carboneria. Cosmopolita per educazione e per cultura, lasciò giovanissimo la sua casa per girare il mondo, facendo mille mestieri: dal commesso di libreria al maestro di ballo a Milano, poi ufficiale di cavalleria a Ferrara, imbianchino a Parigi, impiegato in una società di navigazione, pittore, poeta, traduttore, giornalista, letterato - fondò e diresse la rivista «Vesuvio» (1928-1929) -, collaboratore del «Gazzettino di Venezia» e del «Mattino di Napoli». In questo periodo pubblicò due opere di narrativa: Viaggio (Ricciardi, 1936) e Incanto (Ricciardi, 1940). Durante la Seconda guerra mondiale fu capitano di cavalleria in Grecia, poi prigioniero in un campo di concentramento in Polonia e Germania (1941-45), dove assistette alla caduta di Berlino. Finita la guerra, fu nella Commissione studi post-bellica del Ministero (1946), quindi vicedirettore del quotidiano «II Mattino d'Italia» (1950-52). Finanziò gli scavi archeologici della necropoli greca di Palinuro, fu redattore capo della sezione napoletana del «Tempo», antiquario, esperto di pesca subacquea, bibliofilo. Tra le altre opere pubblicate ricordiamo il saggio Fatti di Grecia, Polonia e Germania (1954) e la traduzione della Lesbia di Catullo (1955) che realizzò durante la prigionia. Visse negli ultimi anni in parte a Londra con il figlio Lorenzo, avvocato, e in parte in Italia e Germania. È morto nel 1995 a Sant'Agata dei Goti.