Propr. Laura Trombetti, attrice italiana. Inizia come cantante prediligendo i ritmi jazz e le sonorità dense e impegnate delle canzoni e del teatro brechtiano. Debutta nel cinema nel 1956 in Noi siamo le colonne, commediola sentimentale di L.F. d'Amico, ma abbandona subito i toni leggeri per dedicarsi al teatro impegnato e alla rifinitura di un istinto recitativo avido di personaggi forti. Dopo un'apparizione in La dolce vita (1960) di F. Fellini, incontra il suo pigmalione P.P. Pasolini che le ritaglia tre significative apparizioni nei tre episodi da lui diretti rispettivamente in Ro.Go.Pa.G. (1963), Le streghe (1967) e Capriccio all'italiana (1968). In Teorema (1968), sempre di Pasolini, l'interpretazione della serva contadina le vale la Coppa Volpi a Venezia. Votata a ruoli impegnati e spesso sgradevoli, avulsi dai diktat della bellezza ed evitati in genere dalle attrici protagoniste, tratteggia anche generosi e intensi ruoli secondari, fra gli altri per i fratelli Taviani in Allonsanfan (1973), per M. Jancsó in Vizi privati, pubbliche virtù (1976) e per B. Bertolucci in Novecento Atto I e II (1976). Fra i suoi film più recenti Il grande cocomero (1993) di F. Archibugi e I magi randagi (1996) di S. Citti. Nel 1979 pubblica il romanzo Teta veleta, acida e velenosa critica degli ambienti intelletuali italiani. Dirige il Fondo Pier Paolo Pasolini, con cui cura tra l'altro la pubblicazione del volume Le regole di un'illusione (1991), che ripercorre la filmografia di Pasolini attraverso documenti e testimonianze dello stesso regista.