Thomas Hardy nasce in una famiglia di piccoli proprietari terrieri nel Dorsetshire, terra che ritorna nei suoi romanzi come l’idilliaco mondo rurale del Wessex. Vive la sua giovinezza in campagna, appassionandosi agli aspetti semplici e folkloristici della natura e del villaggio rurale. Compie studi di architettura e si trasferisce a Londra. Ben presto inizia a dedicarsi alla letteratura diventando un importante intellettuale. Nel 1871 pubblica Via dalla pazza folla (Far from the Madding Crowd) che dà inizio alla fase più originale della sua opera: romanzo pastorale e melodrammatico che pone in primo piano la storia di contadini consumati dall’asprezza del lavoro e da sogni ingannevoli sulla crescita sociale.
Seguono Il ritorno al paese (1878), Il trombettiere della regina (1880) e Due in una torre (1882).
Abbandona Londra per tornare a vivere in campagna. Nel 1886 pubblica Il sindaco di Casterbridge (1886), forse il suo capolavoro, e nel 1888 raccoglie in Racconti del Wessex le novelle sparse che aveva pubblicato su diverse riviste.
La crisi del suo matrimonio coincide con una crisi letteraria che lo porta ad abbandonare la prosa per la poesia, originaria aspirazione; raccoglie molte poesie, comprese quelle del periodo giovanile, come Poesie del Wessex (1898) e Poesie del passato e del presente (1902). Tra il 1904 e il 1908 compone il lungo poema epico-drammatico in tre parti I dinasti, dedicato ai trionfi e alla caduta di Napoleone. Seguono Gli zimbelli del tempo 1909, Satire di circostanza (1914) e Momenti di visione (1919). La sua poesia è carica di cenni arcaici e mistico-soprannaturali.
Dopo un periodo di oblio, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, le sue opere sono state molto rivalutate per l’interesse del moderno Sperimentalismo del Novecento.