L'autore trascorse l'infanzia in Polonia e Turchia al seguito del padre, militare. Nel 1974 si laurea in Storia e Filosofia all'Università di Gor'kij, ma mentre frequenta l'Università, inizia a lavorare per una televisione locale.
Nel 1975 (si diplomerà nel 979) si iscrive a un corso di regia presso il prestigioso istituto VGIK di Mosca, dove incontra Tarkovskij che lo introduce ai Lenfilm Studios. Dal 1979 realizza alcuni cortometraggi e ventitré documentari che, ritenuti antisovietici, per lungo tempo non vengono proiettati in patria. Si ricordi in particolare l'intervista ad Aleksandr Solzenicin. Odinokij golos cheloveka (La voce umana solitaria), realizzato nel 1979, verrà distribuito dopo otto anni. A difenderlo nelle scelte stilistiche, spesso controverse, sarà sempre Tarkovskij. Importante il suo rapporto costante con la letteratura europea.
Gira alcuni adattamenti, da G.B. Shaw (Dni zatmeniya, I giorni dell'eclisse, 1988) e da G. Flaubert (Spasi i sokharani, Salvo e protetto, 1989), a cui seguono Kamen' (La pietra, 1992), gli esperimenti di «poesia visiva» di Elegia dalla Russia (1993), Madre e figlio (1997) e Moloch (1999), riflessione su Hitler e la follia del potere. Nel 2000 presenta alla Mostra di Venezia Dolce, l'anno successivo Elegia di un viaggio. Nel 2002 è a Cannes con Arca russa, notevole esempio della padronanza tecnica dell'autore: girato al Museo dell'Hermitage, è un unico piano sequenza di 96 minuti, con l'utilizzo contemporaneo di 33 set e circa mille tra attori e comparse.
I suoi film sono stati premiati da vari festival tra cui Berlino, Cannes, Mosca, Toronto e Locarno (Pardo d'onore 2006).