Organista e compositore. Dal 1557 organista di San Marco a Venezia, passò forse nel 1584 a Mantova, entrando poi nel 1586 al servizio dei Farnese a Parma come organista di corte; qui, in seguito, divenne organista della cattedrale e della chiesa ducale della Steccata. Fu attivo anche come editore di musica e si occupò di organaria. L'importanza della sua figura è legata soprattutto alla sua ricca produzione organistica. Celebre presso i contemporanei come esecutore d'eccezione, egli ebbe, come compositore, doti di grande intelligenza costruttiva; fu tra i primi del suo tempo, dopo i Cavazzoni, a superare il carattere di improvvisazione che era proprio delle composizioni organistiche, per creare forme tematicamente vincolanti in cui gli elementi virtuosistici sono strettamente fusi a una salda coscienza formale. Rilevanti, in tal senso, le sue Toccate (2 libri, 1598-1604), normalmente intrecciate con passaggi contrappuntistici, di andamento ricco e sontuoso e di indiscutibile coerenza strutturale. Da questa forma della toccata ebbe probabilmente origine, più tardi, il binomio di toccata e fuga per organo. Importanti anche le altre composizioni per organo di M.: 3 libri di Ricercari (1567-1608), 4 libri di Messe (1568), 3 libri di Canzoni alla francese (1592, 1606, 1611), che preludono a Frescobaldi per complessità di scrittura e intensità espressiva. All'esecuzione strumentale sono destinati anche i 3 libri di Ricercari da cantare a quattro voci (1574, 1607, 1608); mentre la produzione vocale, notevole anche se meno conosciuta, comprende madrigali a tre-cinque voci, messe e numerosi mottetti. Compose inoltre una Tragedia all'antica di stile madrigalesco, su testo di C. Cornelio Frangipane, rappresentata a Venezia nel 1574, e le musiche (andate perdute) degli intermezzi per Le Troiane di Ludovico Dolce.