Georges Perec è stato uno scrittore francese, membro dell'OuLiPo (officina di letteratura potenziale), le cui opere sono basate sull'utilizzo di limitazioni formali, letterarie o matematiche. Sociologo di formazione, è stato anche documentalista in neurofisiologia presso il Centre National de la Recherche Scientifique (il CNR francese) poi saggista, enigmista, sceneggiatore, regista. È considerato uno degli scrittori più geniali e innovativi del Novecento e la sua opera La vita istruzioni per l'uso è stata salutata da Calvino come un capolavoro.
I suoi genitori, ebrei di origine polacca, vengono uccisi durante la seconda guerra mondiale, quando lui è ancora un bambino (il padre muore nel 1940 mentre la madre, tre anni più tardi, viene deportata e uccisa in un campo di concentramento). Nel 1945 torna a Parigi e viene adottato dagli zii paterni.
Inizia presso la Sorbona gli studi di storia che abbandona quasi subito.
Nel 1965 ottiene il Premio Renaudot per Le cose quindi, nel 1967, entra a far parte dell'OuLiPo divenendone il maggiore esponente e venendo a contatto, tra gli altri, con Raymond Queneau e Italo Calvino.
Nel 1976 pubblica, settimanalmente, sul giornale «Le Point», una serie di parole crociate. Nel 1978 scrive La vita, istruzioni per l'uso e, in seguito al successo dell'opera (per cui vince il Premio Medicis ), si dedica completamente alla scrittura.