(Domodossola, Novara, 1912-90) filologo e critico italiano. Ha insegnato filologia romanza nelle università di Friburgo e Firenze e, da ultimo, nella Scuola normale di Pisa. Con le sue illuminanti riflessioni teoriche ha contribuito all’evoluzione e al rinnovamento della critica testuale, elaborando in particolare un metodo critico-filologico che, attraverso l’analisi delle varianti, ricostruisce il processo formativo del testo in tutte le sue implicazioni storiche, estetiche e stilistiche. Fra i suoi numerosi saggi, caratterizzati da un linguaggio denso e coltissimo: Esercizî di lettura (1939), Un anno di letteratura (1942), Saggio di un commento alle correzioni del Petrarca volgare (1943), Varianti e altra linguistica (1970), Altri esercizî (1972), Una lunga fedeltà (1974, su E. Montale), Un’idea di Dante (1976), Breviario di ecdotica (1986), Ultimi esercizi ed elzeviri 1968-1987 (1988), Quarant’anni d’amicizia: Scritti su C.E. Gadda, 1934-1989 (1989). Ha curato edizioni critiche (Rime di Dante, 1939; Canzoniere di Petrarca, 1949; L’opera in versi di E. Montale, 1980, con R. Bettarini; «Il fiore» e il «Detto d’amore» attribuibili a Dante Alighieri, 1984 ecc.) e raccolte di testi (Poeti del Duecento, 1960; Letteratura dell’Italia unita 1861-1968, 1968; Letteratura italiana delle origini, 1970). Si ricordano, infine, L’influenza culturale di Benedetto Croce (1967, poi riedito con il titolo La parte di Benedetto Croce nella cultura italiana, 1972 e 1989) e il postumo Amicizie (1991).