(Vienna 1802 - Graz 1862) commediografo austriaco. È stato l’ultimo grande rappresentante e insieme il liquidatore dell’antico teatro popolare viennese. I suoi trionfi teatrali, legati alla sua grande arte d’interprete, furono a lungo considerati un semplice episodio di cultura locale; ma con K. Kraus è iniziata una rivalutazione della sua opera, che per certi aspetti, come l’uso originalissimo e la parodia del linguaggio parlato, precorre il teatro moderno. Le sue numerosissime farse popolari (le più note sono Il cattivo genio Lumpazivagabundus, Der böse Geist Lumpazivagabundus, 1833; Pianterreno e primo piano, Zu ebener Erde und erster Stock, 1835; Il talismano, Der Talisman, 1840; Vuole prendersi uno spasso, Einen Jux will er sich machen, 1842; Il dilaniato, Der Zerrissene, 1844) riprendono e rimodellano di regola trame del repertorio europeo, in particolare francese, già presenti nel repertorio popolare. Il loro valore estetico sta soprattutto nella funzione dissacratrice del linguaggio. Dalla descrizione della vita reale affiorano una satira sociale spesso violentissima (soprattutto contro la piccola borghesia), la polemica antireligiosa e un profondo pessimismo, che si accentua dopo il 1848.