Compositore italiano di origine tedesca. Fu presto avviato alla musica dal padre organista, ma compì anche studi regolari, prima al seminario dei gesuiti, poi all'università di Ingolstadt. Nel 1789 si trasferì a Bergamo e quindi a Venezia, dove si perfezionò nella musica con F. Bertoni (maestro di cappella in San Marco) ed esordì come compositore di musica sacra; ma il buon successo della sua prima opera, Saffo (1794), lo convinse a percorrere la carriera teatrale. Dal 1802 alla morte tenne la carica di maestro di cappella in Santa Maria Maggiore a Bergamo; nella stessa città fondò un istituto musicale (dove insegnò composizione ed ebbe come allievo, dal 1806 al '15, G. Donizetti) e un'associazione concertistica, con la quale fece conoscere opere di Haydn, Mozart e Beethoven. La sua abbondante produzione teatrale (75 lavori nell'arco di trent'anni) è in gran parte dimenticata, ma fu accolta al suo apparire con molto favore; essa guarda a illustri modelli (Piccinni, Gluck, Mozart, Cherubini) ed è caratterizzata da eleganza melodica e accuratezza di strumentazione; da segnalare l'uso frequente del «crescendo» nelle ouverture, un procedimento ripreso e portato a geniali risultati da Rossini. Fra i lavori teatrali di M. si ricordano Lodoïska (1796), più volte rimaneggiata, Adriano in Siria (1798), Le due giornate (1801), Ginevra di Scozia (1801), considerata la sua opera migliore, L'amor coniugale (1805), La rosa bianca e la rosa rossa (1813), Medea in Corinto (1813), Fedra (1820); il resto della sua produzione consiste in una ventina di messe, oratori, cantate, varia musica strumentale e da camera, piccoli pezzi vocali (tra i quali, probabilmente, La biondina in gondoleta). Valente didatta e uomo di cultura assai vasta e aperta, M. fu anche autore di interessanti saggi di teoria e storia musicale (tra cui Brevi notizie istoriche della vita e delle opere di G. Haydn, 1809).