(Tokyo 1879-1959) scrittore giapponese. Soggiornò negli Stati Uniti e poi in Francia (1903-08), leggendo numerosi autori occidentali e apprezzando in particolare Zola e Maupassant. L’esperienza all’estero venne sintetizzata in due opere che comprendono sia saggi sia racconti: Storie americane (1908) e Storie francesi (1909). Al ritorno in patria ricompose l’insegnamento occidentale con la tradizione descrittiva del periodo Edo (1600-1868), scrivendo Il Sumida (1909), racconto in cui l’intreccio costituisce un semplice pretesto per descrivere, coi tratti leggeri di un acquerello, la vita, i luoghi e le atmosfere dei quartieri popolari di Tokyo. Seguirono Gara di forza (1916), ambientato nel mondo delle geishe dei quartieri di Ginza e Shinbashi, e Pioggia senza fine (1921), un’opera che alterna pagine saggistiche, narrative e liriche (vi sono poesie in giapponese, cinese e francese) sul filo conduttore della solitudine. Una strana storia al di là del Sumida (1937), intriso di nostalgia per il passato, è l’ultimo lavoro. Gli anni oscuri della guerra lo inducono a chiudersi nel silenzio e nell’anonimato.