Pierfrancesco Biasetti si è laureato in Filosofia all’Università di Pisa, ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Padova, ed è stato visiting scholar presso la Colorado State University. Si occupa di etica e teoria normativa. Alcuni suoi contributi sono apparsi su Ethics, Environmental Philosophy, Philosophia, Iride, e Ragion Pratica. Teorie morali basate sugli scopi Una morale in senso stretto basata sugli scopi si avvarrà di una valutazione consequenzialista delle situazioni morali, e il suo elemento centrale sarà un qualche tipo di scopo collettivo e a stato finale. Una teoria di questo genere indicherà come fine ultimo delle azioni la massimizzazione di un qualche genere di caratteristica considerata moralmente rilevante, sulla base di quelle che sono le informazioni disponibili. Lasciamo perdere per il momento la questione di quale possa essere questa caratteristica, e concentriamo la nostra attenzione sulla struttura formale di una teoria del genere. Ciò ci permetterà di isolare, tra le tante critiche che le si possono porre, quelle strettamente legate alla sua forma generale, piuttosto che al contenuto dei valori che può veicolare. Un vantaggio indubbio di questo genere di teoria è di essere mononomica. Ciò determina da una parte la sua consistenza e la sua completezza. E dall'altra, la sua semplicità ed eleganza. Queste stesse caratteristiche la vincolano, però, a una eccessiva sbrigatività nell'affrontare la dimensione morale. Una teoria mononomica, nonostante la sua indubbia efficienza – specialmente in circostanze eccezionali, dove le particolarità possono e devono essere messe da parte di fronte all'universalità – difficilmente potrà per questo avere una valutazione positiva in termini di appetibilità.