(Tokyo 1864 - Golfo del Bengala 1909) scrittore giapponese. Si avvicinò alla letteratura russa traducendo per la prima volta in giapponese alcuni passi dei maggiori capolavori di Goncarov, Dostoevskij, Gogol’, Puškin, Tolstoj e Turgenev (di cui fu in seguito traduttore ufficiale). Furono le esortazioni di Tsubouchi Shoyo, colpito dal suo sapiente uso della lingua parlata nelle traduzioni dal russo, e la lettura del suo saggio L’essenza del romanzo a spingerlo verso la scrittura. Nuvole fluttuanti (1889), romanzo d’esordio in cui sono sintetizzate le nuove teorie letterarie - spesso mutuate dall’Occidente - di Tsubouchi, è considerato la prima opera della letteratura giapponese moderna: oltre a essere la prima opera in cui la lingua colloquiale diviene lingua scritta, costituisce anche il ritorno, dopo molti decenni di letteratura «leggera», al romanzo basato sulla verosimiglianza e l’introspezione psicologica. Tra le altre opere: La sua immagine (1907) e Mediocrità (1908).