Walter Pedullà è stato un importante critico letterario, saggista e giornalista italiano, noto per il suo contributo allo studio della letteratura italiana moderna e contemporanea. Laureatosi in Lettere presso l’Università di Messina, ha insegnato Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università La Sapienza di Roma dal 1958 al 2005. Nei primi anni della sua carriera accademica è stato assistente di Giacomo Debenedetti, figura centrale per la sua formazione.
Parallelamente all’attività accademica, ha collaborato con numerose testate giornalistiche, tra cui Avanti!, Il Messaggero, Il Mattino e L’Unità, ricoprendo il ruolo di critico letterario dal 1961 al 1993. Nel 2001 ha fondato le riviste culturali L’Illuminista e Il Caffè illustrato, che si sono distinte come spazi di riflessione sulla cultura contemporanea.
La sua produzione critica spazia su una vasta gamma di temi e autori del Novecento italiano. Ha pubblicato monografie dedicate a scrittori come Alberto Savinio (Alberto Savinio, 1979), Carlo Emilio Gadda (Carlo Emilio Gadda, 1997) e Giacomo Debenedetti (Il Novecento segreto di Giacomo Debenedetti, 2004). I suoi saggi hanno affrontato argomenti quali il futurismo, la neoavanguardia, il comico, la controcultura e la questione meridionale. Tra le sue opere più note si ricordano La letteratura del benessere (1968), Il morbo di Basedow ovvero dell'avanguardia (1975) e Le armi del comico (2001).
Come curatore ed editore, ha coordinato progetti di ampio respiro, tra cui la Storia generale della letteratura italiana (1999) e la collana Cento libri per mille anni. Ha curato edizioni di opere di autori come Italo Svevo, Corrado Alvaro e Stefano D’Arrigo, oltre a una raccolta per i Meridiani di Mondadori dedicata a Luigi Malerba.
Pedullà ha ricoperto ruoli istituzionali rilevanti, come la presidenza della Rai (1992-1993) e del Teatro di Roma (1995-2001). Inoltre, ha partecipato come giurato a prestigiosi premi letterari, tra cui lo Strega, il Viareggio e il Campiello. Nel 2021 ha ricevuto il Premio Flaiano per la letteratura.
É morto nel 2024, all'età di 94 anni, in seguito a una lunga malattia.