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E' il racconto sincero di un percorso semplice e appassionante. E' da questa semplicità che si percepisce inconfondibile, un senso appagante di ricchezza e ricerca. Il linguaggio è semplice, ma impeccabile. E' un libro che ti mette a tuo agio, ma allo stesso tempo in discussione, in ricerca. Ciò che mi ha colpito di più, il pezzo forte, è il sugo della nonna! Leggere questo libro, per me, è stata anche l'occasione (piacevole) di conoscere meglio un amico. "Talvolta i sentieri della vita e dell'amicizia conducono su percorsi inaspettati e sorprendenti."
"Link@to a Dio" è un diario intimo, scritto in forma epistolare, in cui il giovane autore immagina di scrivere a Wojtyla per raccontargli il percorso che ha intrapreso, stimolato dall'azione del Papa. In queste lettere Fabrizio individua le linee guida di un'amicizia tra un grande uomo e un ragazzo in cerca di sè, con i suoi dubbi e le sue difficoltà. I capitoli che ho trovato molto interessanti sono perciò quelli che descrivono i suoi viaggi e le sue esperienze al seguito del Papa insieme a milioni di giovani. Un percorso che apre strade impreviste e che lascia aperte molte possibilità, pur facendo intravedere una direzione verso cui incamminarsi. Il libro è scritto in modo semplice, nella forma di un colloquio famigliare e diretto con il Papa. Così infatti esordisce: "Caro Papa, il desiderio di scriverti è più forte di qualunque timore". Un diario scritto davvero col cuore, arricchito da bellissimi disegni che introducono ogni capitolo e dall'intensa introduzione di don Stanislaw Dziwisz, segretario di Wojtyla. Un libro a cui mi sono accostato quasi per caso e che, da non credente, consiglio a chi crede e a chi non crede, ai giovani e ai meno giovani.
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