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La lontananza del tesoro - Paco Ignacio II Taibo - copertina
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La lontananza del tesoro - Paco Ignacio II Taibo - copertina
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Dettagli

1995
8 gennaio 1995
332 p.
9788879891608

Voce della critica

TAIBO II, PACO IGNACIO, La lontananza del tesoro, Donzelli, 1995
TAIBO II, PACO IGNACIO, A quattro mani, Corbaccio, 1995
scheda di Bongiovanni, C., L'Indice 1995, n.11

"Qualsiasi somiglianza con la realtà è colpa della realtà" avverte lo scrittore messicano nella nota introduttiva di "A quattro mani", e la realtà può essere complicata, commovente, esilarante, dura, incasinata. Tutti questi aggettivi e molti altri vanno a pennello al romanzo di Paco Taibo in cui due giornalisti, uno "gringo" e uno messicano, si trovano coinvolti in una serie di intrighi in cui scoprono: che Stan Laurel nel 1923 aveva assistito all'omicidio di Pancho Villa, che Houdini si faceva psicanalizzare da Freud in persona, che Leon Trockij amava scrivere romanzi polizieschi e che il perfido Alex, direttore dello Shit Department, ha in programma l'operazione più micidiale della storia della Cia, l'operazione Biancaneve. Non è per la trama che questo romanzo si legge tutto d'un fiato, ma per il gusto di scoprire le trovate che si annidano in ogni pagina, mai scontate, sempre imprevedibili. "La lontananza del tesoro", invece, è un testo molto più unitario e, forse proprio per questo, meno riuscito. In Messico, negli anni sessanta dell'Ottocento, Benito Juarez, incalzato dai francesi, abbandonala capitale e insieme a un governo fantasma attraversa tutta la nazione lasciando dietro di se una leggenda, la leggenda di un tesoro inesistente ambito però da predoni e avventurieri d'ogni risma. I dialoghi sono sempre brillanti, ma il fervore patriottico dell'autore lascia forse un po' freddo il lettore italiano e appesantisce l'insieme.

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La recensione di IBS

Non sapeva Benito Juárez, il presidente errante del Messico, né sapeva il suo compagno di fuga e raffinato cesellatore di cronache Guillermo Prieto, quali intrighi avrebbe prodotto quell'attacco inopportuno sferrato in uno sperduto paese del Durango, mentre entrambi sfuggivano ai cannoni dei francesi e ai berretti degli imperiali di Massimiliano.
Non sapeva, il guerrigliero e poeta Vicente Riva Palacio (indomito combattente e primo importatore in quelle terre del magico sassofono) la caccia che si sarebbe scatenata contro di lui per la sua fuga notturna da Puebla, al comando della cavalleria. Nessuno sapeva: ma tutti parlavano del tesoro. Maledetto paese di chiacchiere.
Tre casse sul dorso di tre mule; o le casse erano undici e le mule erano cinque. Rubate al convento dei frati; macché, trafugate da un museo della Virginia. Piene di argenti, di monete, di quadri; niente affatto, ricolme di preziosi documenti; preziosi?
E in questa patria, devastata dal fuoco e dalle battaglie, tra l'indifferenza degli indios e l'astio dei conservatori e dei preti, spunta all'improvviso un apache, un uomo si mette a leggere l'Archivio generale della Nazione per ammazzare il tempo, due gringos si baciano alla luce della luna nel deserto del Chihuahua, un aeronauta e un sedicente lord di Veracruz si aggirano in mongolfiera per i cieli della repubblica. E quanti sono i cognati di Manet?Ah, la lontananza del tesoro.

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Conosci l'autore

Paco Ignacio II Taibo

1949, Gijon

Paco Ignacio Taibo II fin da bambino si è trasferito con la famiglia, di solide tradizioni antifranchiste, a Città del Messico, dove vive tuttora. Docente universitario e giornalista, è considerato uno dei più importanti scrittori messicani. La sua fama, in patria e fuori, è dovuta sia al suo lavoro di storico, sia alla sua opera di narratore prolifico e versatile, per la quale ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui due premi Hammett e un premio Planeta. Ha pubblicato 56 libri, tradotti in oltre venti paesi. Per Marco Tropea Editore sono usciti: Ombre nell’ombra, Sentendo che il campo di battaglia, Ma tu lo sai che è impossibile, Rivoluzionario di passaggio, Ritornano le ombre, Eroi convocati (in La banda dei quattro), Morti...

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