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Recensioni Madrigale senza suono

Madrigale senza suono di Andrea Tarabbia
Recensioni: 4/5

Romanzo vincitore del Premio Campiello 2019

La musica più pura, il più efferato dei delitti, in un gioco di specchi potente e sottilissimo.

«Solo la fragilità e il dolore, presi per mano dall'amore ci portano nel punto più profondo del mondo» - Alessandro D'Avenia, Corriere della Sera

«Tarabbia si avvicina a un fatto attirato da un richiamo morale, e lo usa per indagare - senza alcunché di morboso, miracolo - il Male nella e della Storia attraverso la scrittura, in una tradizione che va dai Demoni di Dostoevskij fino a carrère o Vollmann» - Marco Rossari, Il Sole 24Ore

«Tarabbia riesce a trasfigurare [i fatti] in grande letteratura» - Andrea Coccia, Grazia

Un uomo solo, tormentato, compie un efferato omicidio perché obbligato dalle convenzioni del suo tempo. Da lì scaturisce, inarginabile, il suo genio artistico. Gesualdo da Venosa, il celebre principe madrigalista vissuto a cavallo tra Cinque e Seicento, è il centro attorno a cui ruota il congegno ipnotico di questo romanzo gotico e sensuale. Come può, è la domanda scandalosa sottesa, il male dare vita a tale e tanta purezza sopra uno spartito? Per vendicare l'onore e il tradimento, il principe di Venosa uccide Maria D'Avalos, dopo averla sposata con qualche pettegolezzo e al tempo stesso con clamore. Fin qui la Storia. Il resto è la nostalgia che ne deriva, la solitudine del principe: è lì, nel sangue e nel tormento, che Andrea Tarabbia intinge il suo pennino e trascina il lettore in un labirinto. Questa storia − è ciò che il lettore scopre sbalordito − ci parla dritti in faccia, scollina i secoli e arriva fino al nostro oggi, si spinge fino a lambire i confini noti eppure sempre imprendibili tra delitto e genio. Con un gioco colto e irresistibile, tra manoscritti ritrovati e chioe di Igor Stravinskij − che nel Novecento riscoprì e rilanciò il genio di Gesualdo − Andrea Tarabbia, scrittore tra i migliori della sua generazione, costruisce un romanzo importante, destinato a restare. L'edificio che attraverso "Madrigale senza suono" Tarabbia innalza è una cattedrale gotica da cui scaturisce la potenza misteriosa della musica. È impossibile, per il lettore, non spingere il portale. E, una volta entrato, non restarne intrappolato.)
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Recensioni: 4/5
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