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scheda di Castelnuovo, G., L'Indice 1988, n. 4
È una raccolta di saggi recenti, in gran parte già pubblicati su riviste, imperniata con qualche ripetizione su due momenti della storia del Mezzogiorno italiano nel medioevo: da un lato il periodo che va dalla fine dell'VIII alla fine del IX secolo, occasione di incontro politico, culturale e anche etnico tra longobardi, bizantini, franchi e "saraceni"; dall'altro il meridione normanno tra la metà dell'XI e la fine del XII secolo. Essi vengono studiati da un punto di vista di storia monastica, attraverso il filtro di fonti diverse e con l'uso di strumenti d'analisi specifici (l'approccio diplomatistico, lo studio dei "Libri memoriales" tipico della scuola friburghese di Tellenbach e Schmid). Gli enti monastici sono punti nevralgici per la geografia politica dell'Italia meridionale nel passaggio dalla dominazione longobarda al controllo franco: l'indagine di Houben individua di ciò un buon esempio nell'abbazia di S.Vincenzo al Volturno, oggetto di particolari attenzioni da parte di Carlo Magno (che ne deporrà un abate, accusato, fra l'altro, di avere paragonato il re franco a un cane). I saggi testimoniano altresì l'esistenza di rapporti con il mondo alamannico, di cui sono dimostrazione i legami tra la famosa abbazia di Reichenau e il monastero beneventano di S.Modesto. L'autore ricostruisce infine le vicende del monastero di Venosa, dalla fondazione da parte di Drogone, fratello di Roberto il Guiscardo, al suo assurgere, per breve tempo, a monastero familiare degli Altavilla. La sua successiva decadenza non impedisce, anzi ravviva, la custodia gelosa della memoria del Guiscardo, il più importante benefattore dell'ente.
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