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Anno edizione: 2024
Anno edizione: 2024
Un esordio dolceamaro su una famiglia che di colpo si ritroverà catapultata in mezzo agli intrighi politici che hanno diviso l’Italia nel periodo a cavallo degli anni Ottanta, a ridosso degli anni di piombo e del rapimento Moro. Un romanzo di formazione autentico e onesto che racconta di trame occulte e malaffare visti attraverso lo sguardo curioso di una ragazzina restituendo allo stesso tempo un quadro vivo e realistico di un periodo della nostra storia su cui rimangono ancora troppi misteri.
«Che storia! Piena di ferocia, bugie di adulti e intricati tradimenti politici. Il romanzo è pieno di colpi di scena, ma la voce di Gina è come un luminoso filo di Arianna che guida il lettore nel suo viaggio di scoperta. La prosa è impeccabile. Gina è un personaggio vibrante, dinamico, pieno di vita. Ho amato questo libro!». - Catherine Dunne
«Un romanzo dai contorni definiti, che si stacca dal resto e ci supera in corsa, lasciandoci profondamente soddisfatti». - Claudia Durastanti
«Di quegli intrecci e segreti di famiglia di cui i bambini non dovrebbero sapere niente, in realtà sanno tutto. Soprattutto le bambine, come quella di questo romanzo, che crescendo toglie il velo alla realtà con la grazia e la precisione della scrittura che restituisce il nome a ogni cosa». - Nadia Terranova
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
È un bel romanzo, che mi sento di consigliare. Scritto bene, scorrevole, con personaggi ottimamente presentati. Il punto di vista della bambina/ragazza, in tutte le sue fasi, è coinvolgente. Niente da dire, è una bella e piacevole scrittura. Perché non do cinque stelle? Per due motivi: uno lieve e uno serio. Motivo lieve: come ambientazione storica stiamo nel post Moro. Fermo restando che la storia prende da vicende familiari, che meritano tutto il dovuto rispetto, per il quadro generale prende dalla vulgata "complottista". Ho sperato in qualcosa di diverso, vista la levatura di tutto il racconto. E adesso il motivo serio: la cinquecento non ha il radiatore. ;-)
Questo libro mi è stato consigliato dalla mia libraia di fiducia e sono stata piacevolmente sorpresa. La storia è appassionante e la scrittura è limpida. La nota dell'autrice alla fine ci fa capire perché la chiarezza sia importante per lei (si ribella al politichese del linguaggio demoscristiano che è la lingua del padre). Mi sono piaciute molto la figura della madre di Gina e quella della sorella. Sono figure di supporto, in un certo senso, ma decisamente a tutto tondo. Portano avanti, in maniera implicita, una lotta per l'emancipazione della figura femminile che in quegli anni era ancora decisamente sotto al giogo di una società tutta al maschile. Ci sono anche dei flashback bellissimi in cui la piccola Gina ricorda degli amici gay della madre, proprietari di un negozio, che si insediano in spiaggia senza nascondere la propria identità di genere, e danno scandalo. La sorella di Gina, Betta, ha un atteggiamento molto moderno rispetto alle dinamiche di coppia, e fa da contrappunto fondamentale alle idee molto tradizionali e innocenti di Gina (che ha solo dieci anni). Anche la madre Sofia, personaggio tragico e combattivo, ha un ruolo dominante nel romanzo per il modo in cui mostra alle ragazze una strada alternativa al vittimismo e alla rassegnazione. Bellissimo romanzo che comprende molti generi in uno: giallo, romanzo di formazione, romanzo politico. Incredibile che l'autrice sia un'esordiente!
Erano anni che non mi capitava di leggere un libro così appassionante, dalla scrittura limpida ma levigata, profonda ma non pesante! Ci sono tanti temi che si intrecciano in questo romanzo. La formazione della giovane protagonista Gina Carafa, le istanze di emancipazione femminile rappresentate soprattutto dalla sorella Betta e dalla madre Sofia (al volante della Cinquecento gialla), le vicende politiche degli anni Ottanta con il rapimento di Moro al centro ma osservato da un'ottica defilata. Gina racconta infatti del rapimento di Aldo Moro ma ci arriva dai margini, ricostruendo la storia del padre, politico democristiano tradito dai suoi compagni di partito come successe anche a Moro. La storia oscilla tra due linee temporali, il 1980, quando Gina ha 10 anni, e il 1987, quando la ragazzina è ormai quasi maggiorenne e incontra il padre dopo 7 anni di latitanza. L'incontro è struggente, pieno di emozioni contenute senza sbavature sentimentali. Quello che mi ha colpito è che poi, alla fine del romanzo, ho scoperto da una nota storica che si tratta di eventi realmente accaduti! Non racconto altro perché la trama è molto intrecciata ma, come dice Catherine Donne (scrittrice che adoro) sulla copertina, la voce di Gina è come un luminoso filo di Arianna che accompagna il lettore, illuminandone la strada. Lettura consigliatissima!
Recensioni
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