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Bel libro che ci apre gli occhi su un fenomeno che tutti vagamente conosciamo, la guerra, ma della quale sappiamo troppo poco. L'aspetto della guerra che ci mostra questo libro è l'aspetto più raccapricciante di come mutilazioni corporee e annientamento di bambini siano difatti mosse atte a distruggere l'economia del paese "nemico" studiate bene a tavolino. Questo libro ci mostra perchè da un punto di vista puramente economico vengono ancora utilizzate le mine antiuomo che a prima vista possono sembrare solamente antiquate. In più ci mostra come un vasto movimento si sia costituito e continui ad operare per l'istituzioni di leggi internazionali contro questo fenomeno e per la denuncia di questi atti ignobili che per la maggior parte della gente sono ignoti.
Recensioni
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Oggi ci sono ancora più di 100 milioni di mine antipersona sparse per il mondo. Sono ordigni terribili, armi che non distinguono quando il conflitto bellico è finito, non si allineano ai trattati di pace, non tornano a casa insieme al resto dell'arsenale: una volta posate, le mine restano attive per decenni, sui terreni a pascolo, vicino ai luoghi di culto, nei cimiteri, nei letti dei fiumi, attorno ai pozzi, pensate per colpire indiscriminatamente chiunque si trovi a passare; costruite apposta, a volte, per assomigliare a giocattoli, o per esplodere sotto il peso dei bambini.
Agli inizi degli anni '90, sei organizzazioni non governative hanno creato e animato una straordinaria "Campagna internazionale per la messa al bando delle mine antipersona" (International campaign to ban landmines - ICBL), che ha segnato l'inizio di una mobilitazione internazionale a cui si sono uniti l'Onu, il Comitato Internazionale della Croce Rossa e alcuni governi che hanno creduto nel lavoro di migliaia di volontari in tutto il mondo. In pochi anni questa nuova diplomazia internazionale, in cui la società civile ha svolto un ruolo poco comune di protagonista attiva, ha portato alla stesura del Trattato di Ottawa, nel 1997.
Ad oggi, 130 dei 195 Stati esistenti hanno scelto di schierarsi contro la continua carneficina delle mine antipersona (circa 20.000 vittime ogni anno). Altri Paesi politicamente pesanti, come Cina, Russia e Stati Uniti, continuano invece a considerare lecito l'impiego delle mine.
Questo significa che c'è ancora molto lavoro da fare.
Il libro prova a raccontare le mine, la loro storia e la storia di chi si è impegnato per eliminarle.
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