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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2016
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Piacevole lettura per immergersi nella dimensione di una redazione di provincia e seguire le avventure di una goffa ma volenterosa apprendista alle prese con le notizie, gli avvenimenti e i personaggi del circondario. Vero che farebbe parte di una trilogia, ma i romanzi possono leggersi anche in autonomia - personalmente non ho letto i due precedenti, ma ciò nulla ha tolto al ritmo simpatico e alla narrazione in prima solo in apparenza frivola dell'autrice.
Terzo e ultimo capitolo della trilogia “lavorativa” per la pronipote del grande Charles Dickens.Dopo aver provato il duro lavoro della domestica e l’impegnativo mestiere dell’infermiera , Monica conclude la sua esperienza lavorativa, del tutto inutile dato che è cresciuta in una famiglia più che benestante, alle prese con le cronache della provincia inglese, nella redazione di un piccolo giornale di campagna. Non ci sono grandi notizie che corrono tra i campi della campagna inglese se non piccoli incidenti, gare di torte e pesca, noiosi necrologi, e nulla più. Nonostante Monica con la sua vivacità e acuta testardaggine tenti più volte di risvegliare dal torpore conservatore i colleghi giornalisti, poco riuscirà ad ottenere, il Signor Pellet, l’intransigente capo redattore è piuttosto restio all’innovazione , anzi, ha ben chiaro il ruolo di Monica, più adatto vicino ai fornelli piuttosto che sul campo pronta per raccontare chissà quali mirabolanti avventure. Una lettura gradevole, al pari dei due precedenti, divertente ritrovare l’umorismo di casa Dickens , leggero e allegro.
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