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Anno edizione: 2018
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La Mite, di cui non si conosce il nome, ha sedici anni e va sposa ad un quarantunenne, un ex-ufficiale, dimessosi dall'esercito per una questione d'onore e che per vivere gestisce un banco dei pegni, di sua proprietà. Il racconto è un lungo soliloquio di quest'uomo, che riflette sulla sua vita, attuale e passata, soffermandosi sulle casualità che l' hanno intralciata. Dalle sue ruminazioni apprendiamo che la Mite era rimasta orfana di genitori a tredici anni e che era stata accolta da due zie, una zitella e l'altra vedova con sei figli, che la trattavano come una sguattera. Una volta sposata la sua vita non conosce alcuna gioia; niente feste, niente teatro, un marito silenzioso, mancanza di dialogo. Si potrebbe parlare di incomunicabilità tra i due. Insomma, una vita deprimente per una sedicenne, nel fiore della gioventù. Aveva tentato di fuggire da questa atmosfera soffocante, ma la sua ribellione era stata fermata dal marito e la Mite aveva accettato di essere fedele alla volontà del marito. L'unica via d'uscita da questa vera e propria prigione, sia materiale, morale e affettiva, era il suicidio. E, allora, si getta dalla finestra, stringendo a se un'icona con la Vergine Maria e il bambino. Il suo corpo resta intatto; solo "un pugno di sangue", le esce dalla bocca. Il marito, disperato, guarda il corpo della Mite e mormora: "Domani la porteranno via e come farò quando rimarrò da solo?"
Un piccolo grande capolavoro che ho letto tutto d'un fiato. Molto interessanti le note al termine del racconto.
Consiglio questa edizione sia per la traduzione che per la postfazione di Serena Vitale. La mite è racconto post carcerazione di Dostoevskij che racchiude tutte le tematiche trattate nei vari romanzi più noti. Un racconto breve ma intenso, con pochissimi personaggi. La lettura è un soliloquio che risulta un crescendo di senso di angoscia, all'inizio è il lettore si ritrova, volutamente, confuso causa contraddizioni e spiegazioni estranee alla vicenda da parte del protagonista. Poi il finale conduce il protagonista alla verità.
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