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“Momo a Les Halles” descrive le vicende di Momo, un ragazzino di quattordici anni che, insieme alla sorella Marie, si trovano a dover sopravvivere a Parigi nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Spinto dalla fame, il giovane Momo si trova a cercare lavoro: lo troverà al mercato di Les Halles, prima come pescivendolo, poi come fruttivendolo, arrivando infine a diventare responsabile di un servizio di ristorazione a domicilio. Purtroppo, però, la sua fortuna è destinata ad esaurirsi: verrà incarcerato nel campo di Drancy, dove dovrà combattere per la propria vita senza sapere nulla della sorte toccata a sua sorella e ai suoi amati genitori. Trovo che questo romanzo ci trasporti nel periodo dell’Olocausto con vivida realtà e accesa speranza: le sue pagine sono costellate di personaggi positivi che cercano di aiutare i due ragazzi e, nonostante l’indimenticata atrocità delle deportazioni, ci lasciano un messaggio di speranza. Essi forniscono ai due ragazzini un senso di famiglia in un mondo senza punti di riferimento: tra tutti, non va dimenticata la figura di Bulle, prostituta dai tratti un po’ filosofici e molto pratici, quasi una mamma per Momo e le sue giustificate insicurezze. La narrazione scorre veloce nonostante il tema trattato e l’autore si dimostra una penna vivida e di cuore.
Libro splendido, uno di quei piccoli tesori della narrativa che è una fortuna trovare e un dispiacere lasciare. Assolutamente da leggere, regalare, consigliare.
Bellissimo romanzo, molto parigino, scritto in modo piano e semplice. Momo e la sorella durante la dominazione nazista in Francia.Commovente ma non strappalacrime, un grande romanzo popolare. Consigliato
Recensioni
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Una notte del mese di agosto del 1941, Maurice e sua sorella Marie vengono prelevati dalla loro abitazione da Monsieur Surreau, il direttore dell'azienda dove il padre lavora, e se ne vanno come ladri, con due o tre cose, lasciando tutto il resto in ordine.
Sanno solo che i genitori non torneranno molto presto e che devono rimanere nascosti all'ultimo piano di un palazzo del quartiere delle Halles, in una specie di sgabuzzino che misura tra passi per quattro, così mansardato da poter stare a malapena in piedi: "un buco per topi".
L'ordine è di non uscire - Parigi è occupata dai nazisti - e di non rivelare le proprie origini ebree; tuttavia, rimasto solo a quattordici anni e costretto ad occuparsi della sorella minore, Maurice - Momo - deve comunque cercare di sopravvivere, cominciando a procurarsi del cibo.
Vi riesce grazie ai lavoretti che svolge alle Halles, il celebre mercato all'ingrosso del primo arrondissement.
Lì, dove il suo nome non è poi così importante, si improvvisa prima pescivendolo, poi venditore di frutta e, infine, dimostrando grande fiuto per gli affari, responsabile di un'impresa di ristorazione a domicilio, la quale si aggiudica persino un ricevimento cui partecipa, oltre ad artisti, giornalisti e politici, anche l'ambasciatore del Reich in Francia.
In poco tempo, Momo diventa un vero e proprio "personaggio" del mercato: aiutato da molti negozianti, riesce a conquistare anche la loro stima e la loro fiducia.
Ma è soprattutto Bulle, la prostituta della camera accanto a prendere a cuore la situazione dei due ragazzi, rendendo la loro vita in clandestinità più sopportabile.
Con la necessità di accumulare denaro per far liberare i genitori, i progetti imprenditoriali del ragazzo sembrano non conoscere ostacoli, almeno fino a quando non viene improvvisamente arrestato e internato nel campo di Drancy, alla periferia di Parigi, dove troverà, oltre alle proprie radici religiose, amici sinceri che lo sosterranno nei momenti più bui e difficili.
Nonostante il periodo storico che fa da sfondo alla vicenda sia comune a tanta narrativa contemporanea, la Seconda Guerra Mondiale non è al centro del romanzo: inserito in una dimensione corale, il vero protagonista, così come il narratore, è Momo, con i suoi stupori e i suoi turbamenti.
Egli avverte la complessità, spesso ostile, del mondo dei grandi e in questa esperienza, attorniato da una serie di personaggi descritti con forza e intensità, soffre e matura, diventando un adulto consapevole delle proprie capacità e potenzialità.
La dimensione sentimentale e la progressiva acquisizione di una coscienza si integrano a vicenda, così che lo sbocciare di un amore giovanile si cala in una solida rappresentazione dei fermenti, delle contraddizioni e delle lotte dell'epoca.
Particolarmente riuscita è anche la rappresentazione dei contesti, Les Halles, prima, e il campo di Drancy poi.
L'immedesimazione del ragazzo con questi mondi - vividamente descritti grazie ad un lungo ed approfondito lavoro di documentazione - si realizza tramite il linguaggio, che riesce a dare una dimensione più ampia ai rapporti che li dominano ed alla tragicità del vivere che la guerra accentua.
A cura di Wuz.it
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