L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Nel volume di Michele Tomasi culminano ricerche e studi condotti per oltre un decennio: l'autore esamina con rara sapienza la produzione eburnea della bottega fondata da Baldassarre Ubriachi o degli Embriachi, attiva prima a Firenze e poi a Venezia, tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo. I dossali sono il punto di osservazione privilegiato; costituiscono, infatti, un corpus omogeneo che si distingue all'interno della produzione della bottega per dimensioni monumentali, livello qualitativo, committenza principesca e destinazione a illustri istituzioni religiose. Grazie a essi si rende possibile anche uno sguardo organico sull'attività della bottega: lo studioso ritorna sulla cronologia, collocandola tra l'ultimo quarto del XIV e il primo terzo del XV secolo, e sui ruoli di Baldassarre, che fondò e orientò l'atelier, e di Giovanni di Jacopo, maestro intagliatore a cui spettò la conduzione.
Una ricca e minuziosa analisi della cultura figurativa della bottega ne conferma la tradizione spiccatamente fiorentina, coerente con la formazione di Giovanni di Jacopo nell'ambito della plastica del sesto e settimo decennio del Trecento, di cui è punto di riferimento il tabernacolo di Orsanmichele dell'Orcagna. Inoltre, affinità negli elementi strutturali, nella suddivisione dei rilievi in singoli episodi e nella decorazione del retro rivelano come le pale embriachesche guardarono ai polittici dipinti in Toscana nel tardo XIV secolo. Nella messa a punto delle scene, Tomasi ipotizza il ricorso sistematico al disegno all'interno dell'atelier, che consentiva la circolazione di un repertorio di modelli, tratti dalla pittura, dalla scultura e dall'oreficeria.
La tecnica, sostituendo al più prezioso avorio l'intaglio in osso, associato ad anime lignee decorate con bande intarsiate, e avvalendosi di un sistema di composizione modulare, permise di allestire pale d'altare di proporzioni monumentali, affiancando alla produzione profana e religiosa più seriale, destinata al mercato, quella su commissione. Contributo fondamentale è proprio l'indagine condotta sugli illustri committenti, tra i quali spiccano Gian Galeazzo Visconti, Jean de Berry e Filippo l'Ardito. Coniugando alle testimonianze documentarie un'approfondita analisi iconografica dei trittici, lo studioso delinea il profilo dei donatori, inserendoli in uno scenario storico e sociale di ampio respiro, al cui interno considera il contesto delle commissioni e delle dinamiche della religiosità dell'epoca, scavando nella devozione individuale.
Per committenti usi a collezionare opere minute e preziose la ricezione dei trittici si legò sia al loro carattere di "joyaux ingigantiti" sia alla loro qualità formale: la Francia, principale centro di produzione di oggetti in avorio nel XIV secolo, apprezzò la maestria nell'unire, su scala monumentale, la cura dei particolari delle piccole scene, propria degli avori gotici francesi, alle nuove conquiste della pittura giottesca. La fortuna collezionistica moderna, oggetto di uno studio approfondito, svela invece un interesse per queste opere come testimonianze storiche del passato nazionale o della spiritualità medievale o, ancora, dell'esemplarità della tecnica, piuttosto che un apprezzamento di carattere estetico.
L'opera di Michele Tomasi costituisce il moderno studio di riferimento non soltanto per le numerose opere prese in esame, ma per la visione che si offre della bottega degli Embriachi nella sua interezza e del complesso contesto storico-artistico in cui emerse.
Francesca Pistone
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore